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Cambiamenti climatici

Ultima Generazione, iniziato il processo per la vernice sul Senato: “Nessuna paura del carcere”

Oggi a processo i tre attivisti di Ultima Generazione accusati di danneggiamento aggravato per aver lanciato vernice lavabile sulla facciata di Palazzo Madama sede del Senato. “Non abbiamo paura di andare in carcere. Abbiamo paura di un futuro senza acqua, senza cibo, la crisi climatica è anche crisi sociale”. E arriva anche una delegazione del PD: “Non condividiamo metodi ma no alla criminalizzazione”.
A cura di Valerio Renzi
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È iniziato oggi il procedimento a carico di tre attivisti di Ultima Generazione per l'imbrattamento di Palazzo Madama, sede del Senato, avvenuto lo scorso 2 gennaio e che ha aperto la campagna del movimento contro il finanziamento pubblico delle fonti di energia fossile. Dopo l'azione Laura Paracini, Davide Nensi e Alessandro Sulis, poco più che ventenni, sono stati arrestati dopo aver lanciato vernice arancione sul Senato e oggi compaiono in aula con l'accusa di danneggiamento aggravato e rischiano una condanna fino a tre anni.

All'inizio dell'udienza il Ministero della Cultura e la presidenza del Senato si sono costituiti parte civile, così come il Comune di Roma (un po' a sorpresa). L'udienza è stata aggiornata al prossimo 18 ottobre, e sono stati ammessi a testimoniare altri due attivisti del gruppo e anche il geologo Mario Tozzi.

"Siamo consapevoli delle conseguenze delle nostre azioni, sappiamo cosa rischiamo e siamo pronti ad accettarlo – dichiara alla stampa Laura Paracini – abbiamo deciso di andare avanti e rivendichiamo le nostre azioni. Continueremo a fare quello che abbiamo fatto perché, molto più che affrontare un processo, ci spaventa il futuro del clima, la condanna sul nostro futuro è quella che ci fa paura, non quella che decideranno qui dentro. Non abbiamo paura di andare in carcere. Ho paura – aggiunge – di un futuro senza acqua, senza cibo, la crisi climatica è anche crisi sociale. C'è chi ci contesta per i modi, io rispondo ci sono modi migliori? A cosa hanno portato i movimenti ambientalisti finora?. Noi rivendichiamo i nostri metodi che portano alla polarizzazione dell'opinione pubblica. Non vogliamo essere simpatici, vogliamo un cambiamento".

Fuori piazzale Clodio un presidio di solidarietà. Oltre agli attivisti di Ultima Generazione, hanno partecipato rappresentanti di diverse associazioni ecologiste e movimenti per la giustizia climatica, ma anche l'Arci e Amnesty International. Non sono poi mancate le delegazioni delle forze politiche. Tra gli altri per Alleanza Verdi Sinistra c'era il capogruppo proprio al Senato Filiberto Zaratti, mentre Nicola Fratoianni dalla piazza fa appello al Ministro della Cultura e al Presidente del Senato "affinché ci ripensino dal costituirsi come parte civile". "Non colpiamo questi ragazzi anche sul piano materiale, non hanno fatto nulla di male portano avanti una lotta giusta", ha aggiunto partecipando al presidio.

Al presidio presente anche una delegazione del Partito Democratico, spesso molto critico con i metodi di disobbedienza civile di Ultima Generazione, ma che chiede di non criminalizzare la protesta."Pur non potendo condividerne il metodo capiamo la rabbia e la preoccupazione dei giovani attivisti, che protestano contro un governo a dir poco inerte di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici", spiega Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria dem.

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