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Peste suina a Roma, le ultime notizie

Tutta Roma ‘zona rossa’ e cinghiali abbattuti: cosa prevede la nuova ordinanza sulla peste suina

Una nuova ordinanza sulla peste suina e sul contenimento del virus. Il provvedimento è stato varato nel corso di una riunione che si è svolta in prefettura a Roma.
A cura di Enrico Tata
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Il commissario straordinario per l'emergenza ‘peste suina', Angelo Ferrari, ha firmato una nuova ordinanza che che introduce nuove regole per limitare la diffusione del virus tra i suini. Il provvedimento è stato varato nel corso di una riunione che si è svolta in prefettura a Roma e a cui hanno partecipato il prefetto Matteo Piantedosi, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l'assessore all'ambiente di Roma Sabrina Alfonsi.

Roma ‘zona rossa'

Tutti i quartieri che si trovano all'interno del Grande Raccordo Anulare di Roma fanno parte di un'enorme zona rossa, di cui fanno parte anche alcune zone a nord del Gra. Fino ad oggi i cani rilevati all'interno del territorio cittadino sono 8 e l'obiettivo, ha ricordato Ferrari, è quello di "mantenerli nell'area, chiudere tutti i varchi ed impedire il passaggio di animali infetti fuori e anche incontri con cinghiali esterni per evitare che si alimenti il focolaio. Poi ci sono una serie di obiettivi e chiediamo di monitorare la presenza delle carcasse per garantire che la zona infetta non si ampli".

Entro un mese il piano per l'abbattimento dei cinghiali

Il secondo passo definito dall'ordinanza è l'istituzione di una cabina di regia coordinata dal prefetto di Roma, che entro 30 giorni dovrà definire un piano con tutte le modalità per gli abbattimenti selettivi dei cinghiali. Questi avverranno, ha spiegato il sottosegretario Costa, con "una caccia selettiva con i selettori che sono dei cacciatori abilitati, che operano già sul nostro territorio nazionale". In Piemonte sono stati già abbattuti 500 capi. "Credo che l'obiettivo centrale rimanga quello di ridurre sensibilmente la presenza dei cinghiali perché ‘nel nostro Paese c'è una presenza cinque o sei volte superiore di quella che dovrebbe essere. Il numero e' talmente alto che ci sono soltanto stime. Siamo di fronte a un'emergenza dentro un'emergenza".

Ci vorrà almeno un anno per eradicare il virus

Secondo il commissario Ferrari, "sui tempi bisogna avere pazienza di comprendere come sarà evoluzione della malattia. Ci aspettiamo una autoestinzione e per l'eradicazione ci vorrà un anno dall'ultima carcassa positiva. L'obiettivo essenziale è quello di contenere la malattia ed eradicarla da questo Paese. Oggi il virus si propaga all'interno del mondo dei selvatici e vogliamo evitare il passaggio al suino domestico". "Si apre una fase lunga di mesi che saranno scanditi da fasi diverse. E' in atto una fase di contenimento e anche rispetto a quello che accadrà, trattandosi di un problema sanitario bisognerà aspettare. L'iniziativa di coordinamento è iniziata: la fase è complessa, ma affrontabile", ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Ancora sconosciuti i divieti per i cittadini

Per il momento non è chiaro se l'ordinanza contenga anche, com'è probabile, divieti e limitazioni per i cittadini. L'ordinanza della Regione Lazio, precedente a questa e limitata per quanto riguarda l'estensione territoriale di applicazione, prevedeva per esempio il divieto di picnic all'interno dei parchi che facevano parte della zona rossa.

Cos'è la peste suina africana

La peste suina africana è una malattia nata in Africa innocua per gli esseri umani, ma estremamente pericolosa per i suinidi. "Si tratta di un virus altamente contagioso e mortale per il 90 per cento dei maiali e dei cinghiali. Questo virus è pazzesco ed è resistente a tutto, è resistente al congelamento e all'abbattimento, è resistente all'aperto e può rimanere vivo per anni, anche se congelato", ha spiegato a Fanpage.it Loretta Tuosto, professoressa associata di Immunologia al dipartimento di Biologia e Biotecnologia "Charles Darwin" dell'università La Sapienza di Roma

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