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Torturato da 3 uomini per averli truffati: arrestato mandante di un sequestro avvenuto nel 2018

L’uomo, all’epoca 41enne, era stato quasi ucciso. Durante le indagini i carabinieri hanno scoperto che dietro quel sequestro c’era il 39enne, noto boss locale di Fonte Nuova.
A cura di Natascia Grbic
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È stato il mandante di una spedizione punitiva nel 2018 che ha quasi ucciso un uomo picchiato brutalmente per una notte intera e a cui avevano tentato di estorcere 20mila euro. Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno arrestato un uomo di 39 anni, volto conosciuto a Fonte Nuova perché uno dei boss locali legati alla criminalità organizzata. A distanza di tempo, nonostante le reticenze di vittima, complici e testimoni nel parlare, è stato dimostrato che è lui il mandante di quella spedizione punitiva.

Facciamo un passo indietro. Nel 2018 un uomo, all'epoca 41enne, è stato sequestrato e brutalmente picchiato per ore da tre ragazzi di età compresa tra 23 e 36 anni. Aveva cercato di truffarli, vendendogli delle patenti false per 4.500 euro: quei documenti però, erano contraffati in modo grossolano, ed era impossibile potessero eludere qualsiasi controllo. Per quello i tre hanno deciso di vendicarsi: le botte date all'uomo, le torture a cui fu sottoposto, furono talmente violente che quasi lo uccisero. Solo quando smise quasi di respirare decisero di fermarsi.

Il 41enne si recò al Policlinico Umberto I, dove fu recuperato e sottoposto a delicate operazioni. Furono chiamati i carabinieri, che si scontrarono contro un muro di omertà: nessuno voleva denunciare tre criminali senza scrupoli che non si facevano problemi a torturare un uomo. E men che meno venne fatto il nome del 39enne, mandante della spedizione. I tre alla fine furono arrestati e portati nel carcere di Rebibbia. Ma, la vicenda, era ben lontana dall'essere conclusa.

Tramite gli accertamenti, i carabinieri riuscirono a ricostruire l'accaduto: la mente di quella spedizione punitiva era proprio il 39enne, noto boss locale molto conosciuto a Fonte Nuova. Quelli che aveva cercato di truffare il 41enne erano suoi sodali: e non poteva quindi permettere che la facesse franca, doveva pagarla in modo esemplare. Certo che nessuno avrebbe parlato. Già in carcere per altri reati, oggi è stato raggiunto dalla nuova misura di custodia cautelare in carcere, dove era già detenuto per altri reati. Le accuse per lui, sono sequestro di persona a scopo di estorsione.

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