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Stupro Viterbo: arrestati due giovani di estrema destra

Stupro di Viterbo, gli ex CasaPound non risarciscono la vittima: revocate le attenuanti

Riccardo Licci e Francesco Chiricozzi, che nella notte tra l’11 e il 12 aprile del 2019 violentarono una donna all’Old Manners Pub di Viterbo, non hanno risarcito la vittima con i 60mila euro decisi dal giudice della sentenza di primo grado. Revocate a entrambi le attenuanti e confermata la condanna per stupro dello scorso 15 novembre.
A cura di Francesco Muccino
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Non hanno risarcito la vittima dei 60mila euro promessi il giorno della sentenza di primo grado, e così i giudici hanno revocato le attenuanti del risarcimento del danno. Per Riccardo Licci e Francesco Chiricozzi, i due giovani ex militanti di CasaPound arrestati nell'aprile del 2019 per lo stupro ai danni di una 37enne avvenuto all’Old Manners Tavern, situato in piazza Sallupara a Viterbo, sono confermate le condanne in primo grado dello scorso 15 novembre: due anni e dieci mesi per Licci e tre anni per Chiricozzi con il rito abbreviato. La sentenza è arrivata ieri pomeriggio al processo bis, dopo che i giudici della corte d'appello di Roma si sono ritirati in camera di consiglio per oltre un'ora.

Avendo fatto ricorso al rito abbreviamo e avendo così usufruito dello sconto di un terzo della pena, Licci e Chiricozzi avevano chiesto un'ulteriore diminuzione della pena, poiché il giudice di primo grado avrebbe scontato loro meno di un terzo nonostante il riconoscimento delle attenuanti. Avrebbero dovuto versare ulteriori 20mila euro (diecimila a testa) in aggiunta ai 40mila già versati prima del processo, per arrivare al totale di 60mila euro di risarcimento, ritenuti congrui dal giudice rispetto ai danni fisici, psicologici e morali subiti dalla vittima. Ma i 20mila euro mancanti non sono mai arrivati facendo cadere le attenuanti dei due giovani, da un anno agli arresti domiciliari dopo aver passato cinque mesi nel carcere di Mammagialla.

"Adesso hanno pagato caro il mancato rispetto dell’impegno, perché, se è vero che la pena non può essere aumentata in appello ma solo diminuita oppure confermata, è anche vero che quando la condanna diventerà esecutiva, la revoca delle attenuanti peserà sul loro futuro". È stato questo il commento di Franco Taurchini, legale della donna 37enne, che adesso si augura che gli effetti civilistici permettano alla sua assistita di avere il giusto risarcimento. Già a inizio anno la parte offesa aveva fatto ricorso in appello contro la sentenza emessa dal giudice di primo grado, ritenuta troppo bassa. Taurchini aveva sostenuto che la sua assistita avrebbe dovuto ricevere un indennizzo maggiore considerate le conseguenze fisiche e psicologiche che la donna ancora si porta dietro.

Dalle chiacchiere alla violenza

La violenza ai danni della 37enne avvenne nella notte tra l'11 e il 12 aprile 2019. Licci e Chiricozzi hanno avvicinato la donna all'interno di un pub di Viterbo, socializzando con lei. Dopo averla fatta bere l'hanno invitata a recarsi all'Old Manners Pub, una delle sedi di CasaPound, di cui avevano le chiavi. Una volta entrati, la donna ha respinto le loro avances, i giovani l'hanno aggredita e poi violentata per ore, riprendendo il tutto con il telefonino. Nonostante la minaccia di ripercussioni in caso fosse andata a denunciare quanto accaduto, la vittima si è recò dalle forze dell'ordine raccontando lo svolgersi dei fatti. Gli agenti si sono subito mobilitati perquisendo le case dei ragazzi e trovando le prove dell'avvenuta violenza dentro i loro cellulari. Da qui la notifica della custodia cautelare in carcere per i due militanti di Casapound, subito espulsi dal movimento dove Chiricozzi ricopriva la carica di consigliere comunale. Il 15 novembre è arrivata la condanna.

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