Studentato di lusso agli Ex Mercati Generali, rivolta contro Comune e Municipio. PD: “Valutiamo blocco del progetto”

Un'assemblea agitata che si chiude con una piccola vittoria per i comitati contrari al progetto di rinnovamento degli Ex Mercati Generali di via Ostiense a Roma. "Prenderemo in considerazione tutte le richieste che ci avete fatto, a partire dal bloccare la convenzione", così la capogruppo del Partito Democratico in Assemblea Capitolina Valeria Baglio chiude il caotico confronto tenuto ieri mercoledì 26 novembre fra rappresentanti del Campidoglio e del Municipio VIII e i cittadini del quartiere.
"Continueremo il dialogo. Questo, però, significherà doversi assumere insieme le responsabilità della scelta che faremo insieme", aggiunge, rimandando ai tavoli di confronto che inizieranno, con un "fitto calendario", a partire da gennaio 2026. Qui si valuteranno modifiche al progetto di Hines, fondo immobiliare statunitense statunitense che ha ottenuto la concessione sull'area per 60 anni, fino anche al blocco della convenzione firmata lo scorso 11 novembre. Ma si valuteranno anche "tutte le responsabilità politiche sul caso", perché si tratta di una vicenda lunga vent'anni, iniziata con il bando del 2003, e l’amministrazione attuale non intende caricarsi da sola l’intero peso delle decisioni passate.
Centinaia all'ultima assemblea: "Dov'è l'interesse pubblico?"
La stanza al primo piano del Centro Sociale Anziani di via Francesco Negri è omologata per 35 persone. Dentro, la sera di mercoledì, ce ne sono quasi cento. Un altro centinaio di persone fra residenti, attivisti, giornalisti, non riuscendo a entrare, occupa il corridoio. Finire gli interventi, per i rappresentanti della Giunta e del Municipio e per qualche esponente di comitati cittadini, non è facile. L'assenza di un impianto audio aggiunge un'altra dose di dramma. "Non è un'assemblea, è una presa in giro", dice qualcuno. Si lamenta anche la direttrice del centro, a cui non era stata promessa questa affluenza: "Noi alle 19.30 dovremmo chiudere".

La scrivania a cui siedono Baglio, l'assessora ai lavori pubblici Ornella Segnalini e il presidente del Municipio VIII Amedeo Ciaccheri è circondata da cittadini di tutte le età, chi in rappresentanza di associazioni e comitati e chi di sé stesso in quanto residente del quartiere. In corridoio c'è chi alza il proprio telefono con la diretta su Instagram per improvvisare un maxischermo. Gli animi si agitano già dal primo intervento dell'assessora Segnalini: "Nel progetto c'è una grande piazza aperta a tutti e 1500 posti auto pubblici". "A pagamento?", chiedono dalla platea. "Dipende". Il botta e risposta continua. "Si parla di un bando per l'individuazione del concessionario che è del 2003", continua Segnalini a rimarcare che non si può venire meno agli accordi presi. "Appunto, saranno pure cambiate le necessità pubbliche", contestano dalla folla.
Con qualche minuto di ritardo arriva e si fa strada fino al tavolo dei relatori l'assessore all'Urbanistica Maurizio Veloccia. Non prenderà parola per il resto dell'assemblea. Inizia poi il giro d'interventi delle associazioni del territorio, che chiedono chiarimenti e assunzioni di responsabilità al Campidoglio ma anche al Municipio. "Avevamo un appuntamento il 25 agosto e ci hai dato buca", contesta il Comitato Ex Mercati a Ciaccheri.
Il punto principale di chi si oppone al progetto è: "Dov'è l'interesse pubblico qui?". A entrare nel dettaglio è la ricercatrice e giornalista Sarah Gainsforth: "I ricavi previsti sono totalmente a favore del privato, parliamo di 32 milioni di euro l'anno. Inoltre, se Hines ha potuto modificare il progetto in tutti questi anni, perché i cittadini ora non possono aggiornare le loro richieste? La convenzione può essere revocata, come scritto nell'articolo 9, per sopraggiunto interesse pubblico".

Le richieste dei comitati: più verde, biblioteche e spazi accessibili a tutti
C'è poi chi chiede di aumentare il verde, di non limitarsi a superfici permeabili, chi chiede di riportare una biblioteca nel quartiere "se no qua è il deserto", dice una donna del Circolo di lettura. C'è anche il centro sociale La Strada di Garbatella: "La nostra preoccupazione maggiore è rispetto all'impatto sociale. Duemila posti nello studentato di lusso significa cambiare la composizione del quartiere, che già soffre di gentrificazione e ci sono otto sfratti al mese perché è diventato inaccessibile. Inoltre migliaia di posti auto, così diventeremo un punto di scambio per chi vuole andare in centro e sarà il caos".
C'è anche chi accusa di "tradimento" politico. "Questo progetto non è né di sinistra, né civico, né ecologista", dice Alessandro Bartoloni del Comitato Ex Mercati facendo riferimento al nome della lista elettorale di Ciaccheri. "Parliamo di una concessione a un fondo statunitense con capitale israeliano. Questo è un tradimento anche verso la bandiera palestinese che avete esposto in municipio". Scatta uno degli applausi più rumorosi.
Fra i tanti interventi c'è chi è più rassegnato: "Bloccare ormai è impossibile". Ma viene contestato dagli altri: "Tu ti sei arresa, noi no". Si discute anche del fiume Almone, l'antico corso d'acqua sacro ai Romani e ora interrato sotto circonvallazione Ostiense. "Occhio che toccarlo porta sfiga", "Non passa da qui sotto", ribatte Segnalini. C'è poi il monito di Paolo Berdini, ingegnere e assessore all'Urbanistica per un breve periodo con la giunta di Virginia Raggi: "Attenzione ad andare avanti, perché quando è stato approvato l'interesse pubblico per lo stadio della Roma a Tor di Valle, qualcuno è stato condannato a 9 anni in primo grado". Il riferimento è a Marcello De Vito, all’epoca presidente dell’Assemblea capitolina, condannato per corruzione e traffico di influenze. Berdini si dimise per divergenze con l'amministrazione proprio sull'argomento stadio della Roma nel 2017, un anno prima che venisse alla luce l'inchiesta su De Vito e altri.
L‘assemblea si chiude dopo tre ore, per gentile concessione del Centro Sociale Anziani, ma il confronto continua e l'atmosfera si scalda ancora di più. Attorno a ogni rappresentante delle istituzioni si crea un capannello: Sarah Gainsforth discute con Segnalini e Baglio, Ciaccheri con due ragazzi di Potere al Popolo: "Ci volete dare una mano con i tavoli di confronto o no?". Mentre intorno è un vociare continuo con sempre lo stesso tema di fondo: "Interesse pubblico".
