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Si toglie la vita a 14 anni, polverone mediatico sui presunti bulli. La Garante: “Anche loro devono essere tutelati”

“Che siano autori o vittime, i minori coinvolti nel caso devono essere tutelati”, queste le parole a Fanpage.it della Garante per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Monica Sansoni, dopo una fuga di notizie sui presunti bulli della scuola del 14enne che si è tolto la vita.
A cura di Beatrice Tominic
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Immagine di repertorio
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Una fuga di notizie da alcune chat e i commenti di alcuni dei ragazzi raggiunti dalla notifica degli atti giudiziari sono diventati di dominio pubblico. "Un fatto gravissimo, si tratta di un caso delicatissimo che stiamo attenzionando ormai da più di un mese. Una mancanza di rispetto e tutela nei confronti di ragazzini minorenni", queste le parole della Garante dei diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza Monica Sansoni che ha prontamente allertato la dottoressa Giovanna Lebboroni, Procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma Lazio segnalando l'accaduto.

"Sul caso serve chiarezza: spesso è stato detto tanto e si è fatto un enorme minestrone, tanta confusione. Ma quando si ha a che fare con dei minorenni questo andrebbe evitato", sottolinea. "Chi ha tirato fuori la corrispondenza di una chat, perché pare che il commento del ragazzo si stato estrapolato da lì, ha divulgato una parte della sua corrispondenza privata".

La Garante Sansoni: "Anche i bulli devono essere tutelati"

"Un linguaggio non rispettoso e un atteggiamento che non tutela i minorenni coinvolti nella vicenda del suicidio del quattordicenne, anche di coloro ritenuti bulli, rischia di far diventare i giovanissimi carne da macello. Occorre considerare la situazione delicata vivono i survivors del compagno di classe che si è tolto la vita: proprio per questo sono assistiti dal Tribunale dei Minori, ascoltati da psicologi qualificati e personale esperto", spiega la Garante Sansoni.

La Garante dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
La Garante dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

Che si tratti di "vittime", come nel caso del quattordicenne che si è tolto la vita o degli "autori" degli atti di bullisamo, come i ragazzini ritenuti i bulli che lo avevano preso di mira oggi raggiunti dalla notifica della Procura dei Minori, occorre ricordare che l'atteggiamento da tenere è sempre lo stesso. "In primis occorre valutare il superiore interesse dei minori, tutelandoli e proteggendoli anche quando si tratta dei bulli. Purtroppo, in questo caso, la vittima che subiva atti di bullismo non c'è più. E questo è il fatto più eclatante, più grave e irreversibile. Ora, però, dobbiamo concentrare la nostra attenzione sugli altri minori coinvolti: anche loro stanno affrontando una situazione di fragilità".

Le inchieste in corso: sul caso indagano due Procure

Nel frattempo le indagini stanno proseguendo, coordinate da una parte dalla Procura di Cassino, dall'altra da quella, come anticipato, dei Minori di Roma. "Gli inquirenti della Procura dei Minori di Roma, coordinati dalla procuratrice Lebboroni, stanno svolgendo un eccellente e minuzioso lavoro di rilevazione dei fatti e della verità. Ma bisognerebbe lasciarli lavorare nella maniera più riservata e silenziosa possibile", spiega la Garante.

E poi commenta la fuga di notizie avvenuta nelle ultime ore: "Ho provato dolore, non capisco chi possa aver diffuso il commento del ragazzo. Sicuramente, attenzionati da un'autorità giudiziaria, potrebbero sentirsi mancare il terreno sotto i piedi e percepire questa sensazione di instabilità. Ma non devono sentirsi in pericolo: devono sapere, anzi, che ci sono la Procura e il Tribunale dei Minorenni a proteggerli che stanno facendo tutto per fare chiarezza e per tutelarli".

Proprio poiché sono ancora in corso le indagini, nella fase della rilevazione degli elementi probatori, la Garante non è riuscita ancora a incontrare i minori coinvolti. "Non posso neanche ascoltarli, ma so che il supporto psicologico nei loro confronti è potenziato per cercare di concedere ai ragazzi la serenità dovuta anche nel riferire i loro racconti. Racconti e testimonianze che, però, non devono interessare nessuno, se non loro stessi e le procure, che sono in costante confronto", sottolinea ancora a Fanpage.it.

La Garante: "Non è possibile che dalla scuola non sapessero niente"

Condivide, poi, la sua opinione sul caso: "Non credo e non crederò mai che all'interno della scuola tutti fossero all'oscuro della vicenda", spiega, mentre nel frattempo nei giorni scorsi è arrivata la notizia di tre docenti a rischio sospensione. "Così come non credo che i genitori del quattordicenne, che hanno perso un figlio che prima della tragedia nei posti dovuti c'erano stati, si siano inventati tutta questa vicenda. A mio avviso c'è una negligenza di base, ne sono sempre più convinta".

Poi aggiunge: "Ma non spetta a me scoprire la verità. C'è chi lavora per questo, io resto in attesa dei risultati per poter intervenire in questa dolorosa situazione: ricordiamoci sempre che c'è un ragazzo si è tolto la vita, che prima di farlo ha mandato dei messaggi molto chiari; dei genitori devastati dal dolore e anche tutta una classe che è superstite della vicenda. E anche loro hanno bisogno di essere trattati con rispetto".

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