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Sequestrate 14 tonnellate di esplosivo in un tir parcheggiato vicino l’autostrada: denunciato 85enne

Il tir si trovava in un parcheggio vicino l’autostrada, a ridosso di case e negozi. Nel caso in cui il trasbordo del materiale esplodente fosse andato storto, avrebbe potuto provocare seri danni alle persone, agli edifici e anche alle macchine che stavano transitando sulla Roma – Napoli. Il rappresentante legale dell’azienda, un uomo di 85 anni, è stato denunciato.
A cura di Natascia Grbic
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La Guardia di Finanza di Cassino ha sequestrato oltre 14 tonnellate di esplosivo che alcuni operai stavano trasbordando da un furgone a un autoarticolato, senza nessuna protezione e in violazione della normativa che disciplina il trasporto internazionale di merci su strada. Il trasbordo stava avvenendo in un parcheggio vicino all'autostrada, dove c'erano numerosi negozi e abitazioni privati. Se qualcosa fosse andato storto e quel materiale fosse esploso, sarebbero stati causati danni alle persone, agli edifici e anche alla vicina autostrada Roma – Napoli, dove ogni giorno transitano migliaia di macchine. Insomma, sarebbe potuta essere potenzialmente una tragedia. Fortunatamente non è successo nulla di tutto questo.

L'esplosivo era di proprietà di una società di produzione di materiale esplodente, il cui titolare è un uomo di 85 anni. La Guardia di Finanza, dopo aver visto che non c'era nessun addetto alla sicurezza a controllare il trasbordo del materiale, ha deciso di andare a controllare anche lo stabilimento di produzione. Quello che i militari volevano verificare, era il rispetto della normativa di sicurezza per la produzione, lo stoccaggio e il trasporto su strada del materiale. Come confermato poi da Arpa Lazio, la ditta non aveva le autorizzazioni per l'immissioni di fumi nell'atmosfera e per lo scarico delle acque reflue industriali. Al termine dell'operazione sono state sequestrate le mine e l'impianto di produzione del materiale. Il rappresentante legale della società, un 85enne di Arpino, in provincia di Frosinone, è stato denunciato con l’accusa di fabbricazione abusiva di materiale esplodente e per reati ambientale.

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