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Roma riparte dal cibo: “Per combattere la crisi climatica va cambiato il sistema alimentare”

Si è svolto oggi al Campidoglio il primo Consiglio sul Cibo promosso dalle associazioni di settore per adattare le politiche alimentari a tempi sempre più segnati dalla crisi climatica.
A cura di Natascia Grbic
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Rafforzare e promuovere le filiere corte, ridurre gli sprechi alimentari, promuovere l'agricoltura sostenibile e aumentare la consapevolezza delle persone riguardo la qualità del cibo: questo il nodo del primo Consiglio del cibo che si è svolto oggi in Campidoglio. Un'iniziativa promossa dal basso e arrivata fino al Comune di Roma, in modo da sensibilizzare le persone su un tema spesso scarsamente considerato: quello dell'alimentazione. "La giornata di oggi è un punto di arrivo, per chi come noi ha contribuito a lanciare questo percorso quasi tre anni fa, ma anche un punto di partenza – dichiara Fabio Ciconte, direttore dell'associazione Terra! – Ci aspettiamo che l'amministrazione, in dialogo con la società civile, costruisca una strategia del cibo che guardi al futuro nostro, della città e del pianeta, perché siamo in una crisi climatica che va affrontata attraverso politiche globali ma anche locali, che rendano le città più eque ed ecologiche. Il sistema alimentare sta evolvendo rapidamente ma occorre governarlo per favorire la transizione agroecologica nelle campagne e l'accesso al cibo di qualità per tutti nei centri urbani".

Progetti di educazione alimentare nelle scuole, valorizzazione dei mercati rionali e delle aziende agricole, alleanza con ricercatori, associazioni e volontari: questi sono solo alcuni dei punti che saranno approfonditi nel prossimo periodo. "Il cibo è cultura, è storia, deve essere sostenibile e inclusivo – spiegano i consiglieri del Partito democratico Valeria Baglio e Giovanni Zannola – Abbiamo lavorato attivamente perché Roma svolgesse un ruolo da protagonista e ci siamo fatti promotori degli impegni a tutti i livelli per riconoscere al sistema agroalimentare romano il posto che merita, fino all'approvazione della delibera n. 38 del 2021. È un lavoro partito dal basso, guardando alle proposte delle associazioni, dei comitati, dei lavoratori, del mondo cooperativo, dei cittadini che da anni lottano per un tema che riguarda tutti: ripensare davvero il sistema agroalimentare romano in chiave ecologica, promuovere il diritto al cibo e l'uso consapevole delle risorse naturali, proteggere la qualità dei prodotti, contrastare lo sfruttamento e il capolarato".

"Un grande investimento politico sullo sviluppo agricolo e su una filiera del Cibo di Roma, una visione della città sul lungo periodo volta alla sostenibilità, ai consumi a km zero, alla qualità del Cibo e al principio di prossimità", dichiara l'assessora Sabrina Alfonsi. "Mettiamo a sistema le tante esperienze sul tema della food policy e dello sviluppo agricolo per fare insieme un percorso partecipato, inclusivo, di confronto e progettualità condivise, per fare del consiglio del Cibo un luogo di sintesi e accompagnare Roma nella transizione agroalimentare. Lo faremo attraverso dei tavoli di lavoro, su grandi temi che si intersecano tra loro: spreco alimentare, cultura enograstronomica, economia solidale, ristorazione scolastica e collettiva, per citarne alcuni".

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