64 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Residenti di case popolari si incatenano per protesta: “Al freddo anche questo Natale”

Sono finalmente ripresi i lavori per i riscaldamenti alle case popolari di Casal Bruciato: “Abbiamo passato tre anni al freddo, ma saremo senza riscaldamenti anche questo Natale”.
A cura di Beatrice Tominic
64 CONDIVISIONI
Foto dalla pagina Facebook "Comitato Popolare Casal Bruciato". I residenti che si sono incatenati all'assessorato alle Politiche Abitative del Comune di Roma.
Foto dalla pagina Facebook "Comitato Popolare Casal Bruciato". I residenti che si sono incatenati all'assessorato alle Politiche Abitative del Comune di Roma.

"Siamo senza riscaldamento da tre anni: prima non funzionavano i termosifoni, poi quando li hanno aggiustati non funzionavano le caldaie a causa di un tubo rotto – spiega a Fanpage.it una dei residenti delle case popolari di Casal Bruciato – Per protesta mi sono incatenata al Comune, qualcuno ci ha dato ascolto e la mattina successiva sono arrivati gli operai. Ma per risolvere la situazione ci vuole troppo tempo: il Natale vicino e noi lo passeremo di nuovo al freddo".

Per anni alle e ai residente delle case popolari di Casal Bruciato non è arrivata nessuna risposta tanto che quest'anno le prime proteste contro il freddo sono arrivate già nel mese di ottobre, ben prima che cominciasse la stagione fredda: "Poi abbiamo continuato a farci sentire e un mese fa abbiamo bloccato la circolazione in via Cipriano Facchinetti con bidoni della spazzatura mostrando striscioni. È anche arrivata anche  la polizia, ma si è presto accorta che per le strade eravamo tutte famiglie – continuano a spiegare – La maggior parte delle persone che vive all'interno di questi appartamenti è anziana, alcuni stanno male, altri sono malati oncologici: non si può continuare a vivere così".

Gli appartamenti di Casal Bruciato: perché le case sono al freddo

Nelle case popolari di Casal Bruciato, nel quadrante est della capitale, gli inquilini e le inquiline vivono al freddo: "Non funzionano le caldaie, abbiamo iniziato ad inviare segnalazioni e richieste prima che arrivasse il freddo più rigido: servono lavori seri. Un termosifone è condiviso da più appartamenti: in alcune case arriva calore, in altre no e si resta con bagno, ingresso e stanze gelide".

Le famiglie interessate sono quasi un centinaio: "Si tratta di sette piani di palazzina e tre diverse scale, per un totale di 96 famiglie che restano al freddo. Due delle tre scale pagano l'affitto ad Ater, mentre una al Comune: il responsabile di tutte è Enasarco. Abbiamo provato a contattare spesso gli uffici, ma ogni volta che abbiamo rivolto segnalazioni  ci hanno risposto che il lunedì successivo avrebbero mandato operai per un sopralluogo. Per tre lunedì di seguito, non si è mai visto nessuno".

Incatenati al Comune per far sentire la propria voce

Così hanno deciso di rivolgersi ad un altro ente: "Nel palazzo c'è chi è arrivato a pagare anche 850 euro di riscaldamento all'anno per un servizio che non viene fornito. Esasperati, ci siamo incatenati all'Assessorato delle Politiche Abitative del Comune di Roma. Il personale è sceso subito ad ascoltarci e nella tarda mattinata siamo stati ricevuti dal direttore generale e da Yuri Trombetti, presidente della commissione Patrimonio e Politiche Abitative", hanno aggiunto. Nel frattempo, come hanno spiegato a Fanpage.it, è stato contattato Enasarco: "Ci hanno detto che avevano mandato una squadra sul posto proprio in quel momento. Ho contattato gli inquilini che si trovavano a casa, ma mi hanno confermato che non era arrivato nessuno. Bugie ce ne hanno dette tante, troppe".

L'inizio dei lavori

Dopo quella mattina, lunedì scorso, i residenti hanno ricevuto una prima risposta: "A mezzanotte ci hanno detto che il giorno dopo sarebbero arrivati gli operai per iniziare i lavori. E così è stato – confermano i residenti a Fanpage.it – Questi interventi, però, fanno parte di una manutenzione straordinaria da parte di Enasarco, su spinta del Comune di Roma: quella ordinaria, invece, spetta proprio ad Enasarco". I lavori, però, sono complessi e destinati a durare: "Forse almeno un mese, chi può dirlo: per il momento hanno iniziato a scavare nel pavimento del cortile per raggiungere i tubi da aggiustare, che servono tutte e tre le scale del palazzo: ci sono buche profondissime, non è cosa da pochi giorni. Speriamo che questa possa essere la soluzione ideale, ma intanto siamo destinati a passare anche questo Natale al freddo".

64 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views