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Rapine con sequestro alle case popolari: coniugi picchiati e minacciati, presa la banda

L’episodio lo scorso 7 maggio in via di Valle Melaina al Tufello. Presi i tre giovani rapinatori, hanno poco più di vent’anni.
A cura di Redazione Roma
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Rapine in casa non solo in villa, ma anche nelle case popolari. Tre rapinatori che agivano armati sono stati arrestati per aver sequestrato una coppia di anziani coniugi nella loro abitazione, per farsi consegnare denaro e preziosi e per farsi aprire la casa dei vicini di cui avevano le chiavi. È accaduto in via di Valle Melaina, nel quartiere del Tufello. Qui tre giovani uomini vestiti di scuro e armati di pistola, hanno fatto irruzione in un'abitazione minacciando una coppia di anziani e facendosi consegnare gioielli, 2600 euro in contanti. Poi scoperte le chiavi dei vicini hanno pensato di raddoppiare il loro colpo, e qui è stato l'errore: infatti quando hanno fatto scattare a loro insaputa, ma il proprietario dell'appartamento riceve una notifica sul cellulare, che lo avverte che qualcuno si è introdotto in casa in sua assenza e a quel punto decide di chiamare le forze dell'ordine.

I banditi bloccati dalla polizia sulle scale

I fatti risalgono alla sera dello scorso 7 maggio. Quando una volante della polizia arriva nel caseggiato e sale le scale, si trova proprio di fronte i tre componenti della banda che vengono immediatamente fermati e tratti in arresto. Basteranno pochi minuti per ricostruire tutta la vicenda. I poliziotti soccorrono gli anziani ancora sotto choc per le minacce degli uomini armati, che rendono la loro testimonianza spiegando di essere stati tenuti in ostaggio per ore e minacciati.

Il racconto degli anziani sequestrati: "È stato un incubo"

Un vero e proprio incubo di violenze psicologiche ma anche fisiche: il marito è stato anche picchiato dai rapinatori: trasportato in pronto soccorso qui è stato medicato e dimesso con una prognosi per fortuna non grave. I tre banditi identificati sono poco più che ventenni, si tratta di due cittadini italiani e di un ecaudoregno, che al momento rimangono in carcere a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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