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Covid 19

Raffica di multe nel Lazio per test Covid a prezzi maggiorati e fatti in laboratori non autorizzati

I carabinieri dei Nas di Latina hanno denunciato responsabili e direttori di laboratori a Latina e Frosinone per irregolarità sui test per la ricerca del coronavirus. Alcuni vendevano tamponi a prezzi maggiorati rispetto alla cifra calmierata, oppure li facevano dichiarando falsamente di avere i requisiti richiesti, come gli spazi idonei per effettuarli.
A cura di Alessia Rabbai
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Test per la ricerca del coronavirus venduti ai clienti a prezzi maggiorati rispetto alla convenzione stabilita con la Regione Lazio, laboratori di analisi che li eseguivano senza essere in possesso dei requisiti richiesti, come il rispetto dei protocolli e l'allestimento di spazi dedicati in via esclusiva all'attività. Sono le irregolarità riscontrate dal Comando carabinieri per la tutela della Salute, che in accordo con il Ministero hanno effettuato controlli nelle strutture, anche del Lazio, che si occupano di prelievo ed analisi diagnostica per la ricerca del Covid. Nel dettaglio, la cifra stabilita per i test antigenici rapidi è di 22 euro, mentre quella dei sierologici è di 20 euro. Le ispezioni hanno rilevato irregolarità in sessantasette strutture sull'intero territorio nazionale, dove sono state effettuate 94 violazioni penali ed amministrative, per sanzioni che ammontano ad un totale di 145 mila euro. Il 60 per cento delle violazioni riguarda il mancato rispetto di norme e comportamenti consoni alle misure per il contenimento dei contagi di coronavirus. I Nas di Latina nell'ultima settimana hanno supervisionato venti laboratori, di cui sette a Frosinone e tredici a Latina.

Test Covid a prezzi maggiorati e requisiti assenti

A Latina i militari hanno denunciato il legale responsabile ed il direttore tecnico di un laboratorio di analisi, per aver attestato alla Regione Lazio falsamente di aver eseguito test venduti ai clienti a prezzo calmierato, invece avevano incassato una somma superiore a quella dichiarata. Ad Aprilia le denunce hanno raggiunto il legale responsabile ed il direttore sanitario di un laboratorio di analisi per aver dichiarato di possedere i requisiti necessari per svolgere i test, anche se in realtà non li avevano. Nello specifico, per quanto riguarda gli spazi adbiti al prelievo oro-faringeo, i carabinieri hanno individuato aree improvvisate e del tutto abusive, dove venivano accolti i clienti in assenza di adeguate condizioni igienico-sanitarie.

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