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Pistola nella sede di Usb, sindacalista coinvolto: “Intimidazione legata a vertenze nella logistica”

“L’operazione non gli è riuscita perché la questione è stata architettata in maniera talmente goffa che tutti ne hanno capito il senso”, spiega il sindacalista Usb a Fanpage.it.
A cura di Natascia Grbic
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"Non so perché abbiano fatto il mio nome. Da anni sono attivo nella difesa dei diritti dei lavoratori. Potrebbe trattarsi di un'intimidazione di qualche azienda della logistica legata alla criminalità organizzata, così come il tentativo di creare una spaccatura all'interno dell'organizzazione sindacale creando sospetti. L'operazione però non gli è riuscita perché la questione è stata architettata in maniera talmente goffa che tutti ne hanno capito il senso". A parlare a Fanpage.it è il delegato sindacale Usb accusato da una telefonata anonima ai carabinieri di aver nascosto una pistola nel bagno della sede nazionale, in via dell'Aeroporto. Un'accusa vista da molti come un'intimidazione nei confronti del sindacato, effettuata proprio nel giorno in cui si svolgevano le elezioni delle Rsu. "È chiaramente un attacco contro la mia persona e contro Usb – continua il sindacalista – All'organizzazione che si oppone alle armi viene recapitata un'arma. Mi sembra molto coincidente, anche nell'immaginario".

La perquisizione nella sede sindacale nazionale di Usb in via dell'Aeroporto a Roma è avvenuta la mattina di mercoledì 6 aprile. Una telefonata anonima ai carabinieri ha riferito della presenza di un'arma nascosta nel wc dell'edificio. Sempre la stessa persona anonima ha riferito che l'arma sarebbe appartenuta al sindacalista, uno dei più attivi nella difesa dei lavoratori del settore della logistica. La perquisizione a casa del delegato ha dato esito negativo: all'interno non è stato rinvenuto nulla che potesse far pensare al possesso di un'arma. La pistola in questione aveva la matricola abrasa, e viene molto probabilmente dagli ambienti della criminalità organizzata. Ulteriori analisi sono state disposte dal Ris per verificare se sia stata usata in passato per commettere reati.

Dopo quanto accaduto decine sono stati i messaggi di solidarietà arrivati all'organizzazione sindacale dall'Italia e dall'estero."I locali di via dell’Aeroporto sono quotidianamente aperti al pubblico, come tutte le sedi Usb – spiega il sindacato in una nota – Di certo l’ultimo posto in cui nascondere qualcosa, figurarsi delle armi. Di certo il primo posto in cui tentare il colpo di mano per screditare un’intera organizzazione e le moltitudini di lavoratori, di disoccupati, di precari, di senza casa che la supportano.Le uniche armi che Usb usa sono gli scioperi, le rivendicazioni, le manifestazioni, le lotte. Le pistole le lasciamo a chi le ama, a cominciare dalla compatta maggioranza che alimenta la guerra in Ucraina".

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