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Perché l’aumento dei biglietti del bus a 2 euro (tutt’altro che sicuro) non è colpa di Gualtieri

Il prezzo dei biglietti per bus e metro a Roma potrebbe passare da 1,5 a 2 euro. Ma la responsabilità di questa scelta, tutt’altro che certa, sarà del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e non del sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri.
A cura di Enrico Tata
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Tutte le aziende di trasporto del Lazio, Atac, Cotral e Trenitalia, hanno previsto nei loro Piani Economico Finanziari di aumentare il costo del biglietto di singola corsa del sistema Metrebus. Si tratta del Bit, il cui prezzo dovrebbe passare dal 1 luglio 2024, secondo il Piano di Cotral, da 1,5 euro a 2 euro. Ma la responsabilità di questo aumento tariffario, tutt'altro che sicuro, come abbiamo scritto, non è del sindaco Gualtieri, ma del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca e della sua giunta.

Perché l'aumento del costo dei biglietti non è colpa di Gualtieri

Il consorzio Metrebus comprende il Comune di Roma con Atac, la Regione Lazio con Cotral e Ferrovie dello Stato con Trenitalia. Questo sistema consente di viaggiare a Roma con un unico titolo di viaggio su tutti i mezzi, autobus, tram, metropolitane e treni urbani. La gestione economica degli incassi, che va suddivisa tra tutti i consorziati, spetta ad Atac, a cui va la fetta più importante del ricavato dalla vendita dei tagliandi. Tuttavia, è compito della Regione Lazio approvare, con una Deliberazione di Giunta, eventuali modifiche alle tariffe. In altre parole, soltanto la giunta Rocca può modificare e rendere effettivo questo aumento del prezzo dei biglietti per bus e metro. La decisione, anche se può sembrare un paradosso, non riguarda in alcun modo il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Eventualmente sarà Rocca ad assumersi la responsabilità degli aumenti.

Come si può evitare l'aumento di prezzo dei Bit

L'unico modo per scongiurare l'aumento è trovare risorse aggiuntive, che siano fondi regionali o interventi del governo. Recentemente, tra l'altro, il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato all'unanimità una mozione che impegna Rocca ad attivarsi affinché il governo Meloni ripartisca in modo più equo i fondi per il trasporto pubblico. Dalla Regione, come abbiamo scritto, per ora tutto tace e per questo il consigliere regionale del Pd e membro della commissione Trasporti, Massimiliano Valeriani, ha presentato un'interrogazione con cui chiede al presidente Rocca e all’Assessore Mobilità e Trasporti, Fabrizio Ghera di "conoscere quali misure intendano adottare a valere sui fondi regionali e presso il Governo nazionale, al fine di scongiurare l’aumento dei biglietti Metrebus previsto dal prossimo luglio".

Il punto di vista delle aziende: aumenti giustificati

Dal punto di vista delle aziende di trasporto pubblico, l'aumento è più che giustificato. Per esempio la presidente di Cotral, Amalia Colaceci, ha ricordato come l'aumento riguardi soltanto il biglietto per corse singole e non gli abbonamenti per i pendolari: "È del tutto normale visti gli ingenti investimenti previsti e in corso anche per la transizione energetica e digitale nel contesto di un sistema tariffario fermo a trent’anni fa. Del resto, se il panorama normativo spinge le aziende, anche pubbliche, a stare sul mercato con vincoli rigorosi di bilancio chiedendo efficienza, come è giusto, è logico agire anche sul sistema tariffario. Peraltro, come tutti sanno, a livello nazionale è stato riconosciuto il bonus trasporti e a livello regionale e comunale ci sono molte agevolazioni a favore dei giovani e dell’utenza pendolare, proprio per tenere in equilibrio l’efficienza del sistema e l’esigenza di contenimento della spesa a carico dei cittadini e delle cittadine".

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