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Per la terza volta in un mese Villa Pamphili chiusa per un vertice con Meloni

Critiche dai 5 Stelle e dal Pd: in questo modo “si toglie alla cittadinanza la fruizione di un bene pubblico”.
A cura di Enrico Tata
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È la terza volta nel giro di un mese che Villa Pamphilj a Roma viene chiusa a causa di un vertice intergovernativo. Questa volta la Palazzina Algardi, sede di rappresentanza della Presidenza del Consiglio, ha ospitato un incontro tra la presidente Giorgia Meloni e il primo ministro greco Kiriakos Mitsotakis.

Critiche alla decisione di chiudere ancora una volta il più grande parco di Roma sono arrivate dall'Associazione per Villa Pamphili, che sui propri profili social ha fatto sapere: "Pur comprendendo le ragioni di “sicurezza”, e pur rispettando il lavoro delle Forze dell’Ordine con le quali, ricordiamo, questa Associazione ha sempre collaborato per il Bene di Villa Pamphilj, ecco pur capendo tutto… non possiamo assolutamente più giustificare la chiusura totale di un parco pubblico.A Villa Pamphilj, da quando la Palazzina Algardi è diventata sede di rappresentanza della Presidenza del Consiglio, abbiamo visto di tutto: Re, Regine, Presidenti di ogni nazione provenienti da ogni parte del mondo. Mai prima d’ora la villa è stata chiusa al pubblico, piuttosto si dislocavano agenti presso l’area del Giardino del Teatro. Tutto qui. Non si capisce quindi la ragione per la quale un Bene Pubblico sia privato alla cittadinanza".

Dello stesso parere è per esempio il deputato del Partito democratico Claudio Mancini, secondo cui la scelta di chiudere la villa "solleva interrogativi sulla proporzionalità delle misure adottate, soprattutto se si considera che sono 35 anni che la Palazzina Algardi è sede di rappresentanza della Presidenza del Consiglio ed ha ospitato un numero infinito di incontri di alto livello. Solamente in pochissimi casi è stato necessario chiudere completamente Villa Pamphilj e farlo tre volte in un mese è un eccesso di zelo completamente sbagliato e per questo presenterò un'interrogazione parlamentare. Se non si cambia impostazione, i cittadini torneranno a far sentire la loro voce come accaduto in passato",

Anche i 5 Stelle, con Daniele Diaco, consigliere capitolino e vicepresidente della commissione Ambiente, e con il capogruppo del M5s in Municipio Roma XII Lorenzo Di Russo, sottolineano che in questo modo "si toglie alla cittadinanza la fruizione di un bene pubblico".

Per i 5 Stelle "non è assolutamente giustificabile la chiusura totale di un parco pubblico, nemmeno per ragioni di sicurezza. Da quando la Palazzina Algardi è diventata sede di rappresentanza della Presidenza del Consiglio, si è presa poi la spiacevole prassi di far entrare e parcheggiare camion, camioncini, macchine e motorini all'interno di un Parco Storico che come tale deve essere tutelato anche dalla presenza di mezzi a motore. Il sindaco Gualtieri, in qualità di ufficiale governativo a livello territoriale, deve farsi sentire presso Meloni e i suoi per mettere subito la parola fine a questa insopportabile prassi: i cittadini romani meritano rispetto e non devono piu' subire l'immobilismo della Giunta capitolina e l'arroganza del governo nazionale".

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