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Pedopornografia a Roma e nel Lazio: solo nel 2023 trovati 15772 gigabyte di materiale esplicito

Oltre 15mila gigabyte di materiale pedopornografico soltanto nel 2023: questi i dati nel report della Polizia Postale, insieme ad alcuni consigli per adulti e minori.
A cura di Beatrice Tominic
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Nel 2023 sono state denunciate 1131 persone per reati di pedopornografia. A Roma e nel Lazio le perquisizioni sono state 68, le persone arrestate 7 e quelle denunciate in stato di libertà 108. I gigabyte di contenuti illeciti con materiale pedopornografico rivenuti sono stati 15772, gli spazi virtuali visionati 14706. I siti illegali in black list sono 2739. Nello stesso anno i casi di adescamento online, nella maggior parte dei casi verso minori di 13 anni,  sono 341 e quelli di sextortion sono 137. Una piaga, quella della pedopornografia online, su cui gli agenti della Polizia Postale stanno concentrando da tempo le loro forze.

I reati di pedopornografia online

Non solo sextortion, fenomeno con il quale si definisce la pratica di fingersi giovani avvenenti per entrare in possesso di foto e video intimi di minori per poi ricattarli. Si contano anche casi di cyberbullismo, revenge porn, contatti fake resi più verosimili grazie all'intelligenza artificiale, social challenges e i "gruppi dell'orrore" dove circolano immagini e video espliciti, fino al live streaming child abuse, abusi praticati online a distanza, sebbene spesso c'è la presenza di un adulto con il minore.

Tutto questo è contenuto nel report redatto dalla Polizia Postale che, in occasione della giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia che ricorre domenica 5 maggio, hanno reso noti i numeri del loro lavoro, nel 2023 svolto in quattro particolari operazioni ad alto impatto, insieme ad alcuni consigli utili sia per giovanissimi che per i genitori.

Consigli per gli adulti: "Limitate le foto dei figli online"

La presenza dei più piccoli online parte dai genitori, per questo il primo consiglio della polizia ai genitori è quello di limitare la pubblicazione in internet delle foto dei figli.

Una volta cresciuti, occorre attivare, oltre agli antivirus, il controllo parentale sui dispositivi dei piccoli e monitorarne le attività online, ricordandosi che l'accesso ai social media scatta solo dopo i 13 anni. Buona norma è trovare un tempo massimo per restare connessi e cercare di capire come figli e figlie spendono il proprio tempo online.

Necessario mantenere un costante dialogo, anche in questo caso: qualora i bambini si trovassero vittime di reato online, invece di esprimere giudizi, rassicurateli e fatevi dare più informazioni sull'accaduto, per sporgere denuncia alla Polizia Postale.

Cosa fare se siete vittime di abusi online: consigli per i più piccoli

Per i più piccoli la prima regola è quella di ricordarsi che, dall'altra parte dello schermo, può esserci qualcuno che nasconde la sua vera identità: chi si presenta come un coetaneo nella vita reale potrebbe avere l'età dei genitori. O essere anche più grande. E anche nelle piattaforme di gioco. Non bisogna accettare di incontrare persone online senza avvertire prima un adulto.

Per questo non si devono condividere informazioni personali come nome, cognome, indirizzo, numero di telefono e occorre essere riservati con le immagini, proprie o altrui: una volta online, i contenuti non sono più controllabili. Nel caso in cui venissero publicate, però, potete chiedere la rimozione del materiale alla piattaforma.

Online occorre comportarsi come nel mondo reale: con comportamento rispettoso, diffidando dagli sconosciuti e ricordandosi che scherzi e prese in giro possono causare sofferenza negli altri.

Nel caso in cui si fosse vittime di reati è bene raccogliere più prove possibili da presentare agli agenti: non cancellate i messaggi, né le immagini e i video e non chiudete i profili social, ma fate gli screenshot delle conversazioni e della url identificativa del profilo. Se siete vittime di sextortion: non pagate, ma interrompete i contatti con il ricattatore e non reagite ai messaggi.

Dovete avvertire genitori, insegnanti, adulti di riferimento o direttamente gli agenti della Polizia Postale anche se qualcuno vi parla di sesso senza che lo vogliate, vi minaccia o vi fa sentire a disagio, se venite a conoscenza di un minore vittima di reato e fare subito denuncia: se avete più di 14 anni, potete sporgere denuncia in autonomia.

Il report della Polizia Postale

"Il web può essere un Paese delle Meraviglie, ma al suo interno si nascondono anche tante insidie, pericolose soprattutto per i più piccoli – spiega il Il Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, Ivano Gabrielli – Ci confrontiamo con un panorama digitale in continua evoluzione, le sfide della sicurezza cibernetica si rinnovano e si intensificano ogni giorno, ma i nuovi trend e le nuove frontiere per la creatività e l'innovazione, al tempo stesso rappresentano nuove minacce".

Per gli agenti è importante conoscere questi pericoli, per prevenire e contrastare le nuove forme di sfruttamento sessuale dei minori online e impedire la commissione di nuovi reati. "Per questo continuiamo a lavorare con dedizione per monitorare e fronteggiare tutti i rischi del web attraverso metodologie investigative all'avanguardia, cercando di accompagnare i più piccoli in una navigazione consapevole nella rete – continua Gabrielli – Il contrasto internazionale alla pedofilia e pedopornografia online è un valore aggiunto così come la Giornata Mondiale contro la Pedofilia e Pedopornografia è soltanto un momento per riaffermare questo impegno, costante ogni giorno".

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