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“Paga o ti mandiamo gli albanesi”: minacciata dagli strozzini, avvocata denuncia e li fa arrestare

La donna aveva chiesto un prestito di 30mila euro all’uomo, titolare di un salone di bellezza. In poco tempo la cifra era raddoppiata, arrivando a 60mila euro.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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"Diciamo tutto al tuo compagno, sbrigati a pagare perché i soldi erano degli albanesi". Così una coppia di Roma minacciava una donna alla quale avevano elargito un prestito di 30mila euro. Che rivolevano indietro, ma con interessi altissimi. Più la donna pagava più denaro volevano: lei era talmente disperata che ormai era in preda a continui attacchi di panico. Quando la coppia ha cominciato a minacciare anche il figlio minorenne, è andata dalla polizia per denunciarli. E gli agenti li hanno arrestati, proprio durante un finto incontro organizzato da loro per coglierli sul fatto.

La vicenda, riportata da Il Corriere della Sera, è avvenuta a Roma e risale a gennaio 2023. La vittima è un'avvocata che ha una piccola società che lavora per cinema e tv. Non naviga in buone acque: e quando ha bisogno di 30mila euro per produrre un film, le banche le dicono di no al prestito. La sua autista, una donna di 35 anni, le consiglia di rivolgersi a un suo amico, titolare di un salone di bellezza su via Flaminia: lui può darle i soldi, a patto che li restituisca entro ottobre. E già lì i 30mila euro diventano 40mila. Subito dopo i soldi non li vuole più a ottobre, ma a settembre.

Ed è qui che la vicenda diventa pericolosa. L'uomo continua a chiederle sempre più soldi, dicendole che il prestito veniva da una banda di albanesi che andava saldata il prima possibile. Se non lo avesse fatto, li avrebbero mandati da lei per farle del male. Quando il debito arriva a 50mila euro, la donna si rivolge disperata alla polizia.

Gli agenti le hanno suggerito di organizzare un incontro con l'uomo per coglierlo sul fatto. La donna si è così vista con lo strozzino in un bar di Ponte Milvio, dove lui ha continuato a minacciarla, dicendo che stavolta il debito saliva a 60mila euro. Lei registra tutto e gli consegna il denaro: appena avviene il passaggio di busta, i poliziotti – seduti al tavolo accanto camuffati da finti clienti – lo arrestano. Nel portafoglio aveva numerosi assegni, oltre a un foglio con i nomi e i ‘debiti' di altre vittime.

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