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Ostia, genitore aggredisce e ferisce infermiere: “Mio figlio deve essere visitato immediatamente”

L’uomo ha minacciato e poi aggredito fisicamente prima un infermiere e poi la guardia giurata in servizio, il tutto davanti ai pazienti seduti in sala d’attesa del pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia.
A cura di Enrico Tata
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Foto di repertorio
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"Mio figlio deve essere immediatamente visitato", ha preteso il genitore di un ragazzo in attesa di essere ricevuto, la notte scorsa, dai medici del pronto soccorso dell'ospedale Grassi di Ostia. L'uomo ha minacciato e poi aggredito fisicamente prima un infermiere e poi la guardia giurata in servizio, il tutto davanti ai pazienti seduti in sala d'attesa. L'operatore sanitario se l'è cavata con una prognosi di dieci giorni per una forte contusione al gomito destro e altre meno gravi al volto e alla schiena. Soltanto l'intervento della polizia, chiamata dal medico di guardia, ha fatto calmare l'aggressore, che in seguito è stato identificato e denunciato.

Il fatto è stato denunciato dal direttivo dell'ULS Unione Lavoratori Sanità: "L'episodio ha comportato un’interruzione del servizio con il conseguente rallentamento delle attività per tutti i pazienti. Medici e Infermieri sono stanchi di subire continue aggressioni e minacce durante l’attività prestata in condizioni limite, vista la nota situazione di sofferenza dei Pronto Soccorso dovuta a carenza di posti letto e di personale nella Regione Lazio. La Legge 113/20 “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni” è del tutto inefficace nel contrastare seriamente questo fenomeno abominevole che si sta diffondendo nella società. Aggredire chi ti può curare non è la soluzione".

Nella nota del sindacato si ricorda che "la presenza di presidi della Polizia non viene assicurata durante la notte, periodo in cui si verificano spesso eventi del genere. Riteniamo indispensabile a questo punto che intervenga duramente il Governo per mettere fine a questa follia che sta portando alla fuga di Infermieri e Medici dai Pronto Soccorso, i quali non si vedono da tempo tutelati da uno Stato per cui lavorano e per cui cercano, nonostante le evidenti difficoltà, di garantire il diritto alla Salute di tutti".

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