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Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

Omicidio Mollicone, assolta famiglia Mottola. Urla e lacrime in aula: “Vergogna, assassini”

Alcuni cittadini hanno insultato i Mottola dopo la lettura della sentenza di assoluzione: “Vergogna, assassini”, hanno gridato all’esterno dell’aula.
A cura di Enrico Tata
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Dopo la sentenza con cui i giudici hanno assolto Franco Mottola, la moglie e il figlio Marco Mottola, alcuni cittadini hanno gridato "vergogna, bastardi assassini" all'indirizzo dei tre imputati all'esterno dell'aula di tribunale. I pm contestavano loro l'omicidio di Serena Mollicone, scomparsa e trovata morta nel giugno 2001 ad Arce. Avevano chiesto per loro pene da 30 a 21 anni di carcere. Per sedare la folla, sono intervenuti anche i carabinieri. I Mottola dal canto loro, visibilmente emozionati, si sono stretti in un abbraccio. Dopo circa dieci ore di camera di consiglio, i giudici hanno fatto cadere le accuse a loro rivolte. All'epoca della scomparsa di Serena, Franco Mottola era comandante della stazione dei carabinieri di Arce. In piazza Labriola, davanti al tribunale, i Mottola hanno subito un vero e proprio tentativo di aggressione da parte di decine di persone. Le forze dell'ordine hanno fatto un cordone intorno ai tre imputati per tentare di allontanare la folla. Tra i presenti c'era anche il fratello del brigadiere Santino Tuzi, morto suicida nel 2008.

Legali Mottola: "Triste vivere in Paese che non rispetta sentenze"

"È triste vivere in un Paese che non rispetta le sentenze e dover essere scortati". Queste le prime parole degli avvocati dei Mottola, che hanno indetto una conferenza stampa dopo la lettura della sentenza di assoluzione.

Lo zio di Serena: "Non ci fermeremo di fronte a tale meschinità"

"Non ci fermeremo di fronte a questa meschinità", ha dichiarato lo zio di Serena all'uscita dell'aula. "Pagina buia per lo Stato", il primo commento dell'avvocato che difende la famiglia Mollicone. "Questa Procura prende atto della decisione che la Corte di Assise nella sua libertà di determinazione ha scelto. E' stato offerto tutto il materiale probatorio che in questi anni tra tante difficoltà è stato raccolto. La Procura di Cassino non poteva fare di più", il commento della procura dopo la lettura della sentenza da parte dei giudici della Corte d'Assise.

I coniugi Mottola e il figlio Marco sono stati assolti per insufficienza di prove, mentre i carabinieri Quatrale e Suprano sono stati assolti con formula piena. Quatrale era accusato concorso esterno in omicidio e istigazione al suicidio del brigadiere Tuzi. "Sentenza incommentabile, non è giustizia questa", ha dichiarato la figlia di Tuzi.

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