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Omicidio Luca Sacchi ucciso a Roma

Omicidio Luca Sacchi, intercettazioni smentiscono Del Grosso: “Ho sparato per fargli sentire il botto”

Un’intercettazione ambientale sembra smentire la versione di Valerio Del Grosso, che ha dichiarato ai giudici di aver sparato per sbaglio a Luca Sacchi. Parlando con un altro detenuto in carcere, Del Grosso avrebbe invece ammesso di aver sparato volontariamente a Sacchi con l’intenzione di non colpirlo: “Ma quello si è mosso, altrimenti non lo prendevo. Ho sparato per fargli sentire la botta”.
A cura di Enrico Tata
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Valerio Del Grosso, il ragazzo che materialmente ha ucciso Luca Sacchi, ha ribadito davanti ai giudici di essere inciampato e di aver quindi fatto partire il colpo di pistola per sbaglio. C'è però un'intercettazione ambientale che smentirebbe questa versione: parlando con un altro detenuto in carcere, Del Grosso avrebbe infatti ammesso di aver sparato a Sacchi con l'intenzione di non colpirlo: "Ma quello si è mosso, altrimenti non lo prendevo. Ho sparato per fargli sentire la botta". Secondo quanto riporta l'Agenzia Nova, questo sarebbe stato il dialogo tra i due: Del Grosso riferisce all'altro detenuto che Sacchi era impegnato in una colluttazione "con l'amico mio, e io ho sparato per spaventarlo. Per fargli sentire la botta". L'altro risponde: "Potevi sparare anche per aria per spaventarli". E Del Grosso: "Per carità di Dio. Però lì per lì s'è accasciato per terra. Neanche ho capito dove l'ho preso. Il giorno dopo sul telefono ho letto la notizia di dove fosse arrivato il colpo che ha ucciso Luca".

Chiesto confronto in aula tra Del Grosso e De Propris

Nel corso dell'udienza di ieri c'è stata una divergenza di versioni tra Del Grosso e Marcello De Propris, il ragazzo che gli ha consegnato la pistola. De Propris ha raccontato di avere effettivamente dato l'arma all'altro, ma che gliel'aveva consegnata scarica e al fine di venderla. "La pistola era carica. Io neanche sapevo dove andare a prendere i proiettili", ha invece detto Del Grosso. L'avvocato di De Propris, Gianluca Ciampa, ha quindi chiesto ai giudici un confronto diretto tra i due per verificare quale sia la versione veritiera. Così invece l'avvocato Alessandro Marcucci, legale di Del Grosso: "Il mio assistito non si è sottratto a nessuna domanda. Ha ribadito che all'epoca dei fatti, faceva uso di psicofarmaci. Poi ricostruendo quanto accaduto ha ribadito di essere inciampato e di aver fatto partire il colpo per sbaglio". Ciampa ha chiesto quindi che venga acquisita l'intercettazione ambientale registrata nel carcere romano di Regina Coeli, che come abbiamo visto smentirebbe la versione di Del Grosso.

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