Omicidio di Fregene, svolta nelle indagini: trovati coltello e maglietta sporca di sangue

Svolta nelle indagini sull'omicidio di Stefania Camboni a Fregene, litorale romano. I carabinieri hanno trovato l'arma del delitto, il telefono della vittima e una maglietta sporca di sangue. Lo hanno comunicato gli avvocati Massimiliano Gabrielli e Alessandra Guarini, legali della famiglia Camboni e del figlio di Stefania, Francesco Violoni.
Per l'omicidio è indagata Giada Crescenzi, compagna di Violoni e nuora della vittima. Gli indizi sul suo conto appaiono schiaccianti, ma dopo i ritrovamenti di oggi la sua posizione si complica ulteriormente: "Si tratta di un rinvenimento di eccezionale rilevanza investigativa, che inchioda definitivamente Giada Crescenzi al quadro probatorio a suo carico. Come difensori della famiglia Camboni e del figlio Francesco Violoni, confermiamo che non abbiamo mai avuto dubbi sul fatto che l’arma del delitto e gli oggetti compromettenti fossero stati abbandonati nella notte nei terreni circostanti da parte dell’indagata", scrivono in una nota i legali di Violoni.
Per settimane i carabinieri di Fregene e del Nucleo radiomobile di Ostia hanno condotto ricerche nella pineta e nelle aree verdi del litorale romano alla ricerca delle prove mancanti. Oggi è risultato decisivo un sopralluogo nella zona tra via Santa Teresa di Gallura e via Agropoli: all'interno di un terreno privato è stato trovato un coltello, quello che manca dalla cucina della villetta di Fregene e probabile arma del delitto, il cellulare di Stefania Camboni, che potrebbe svelare nuovi e decisivi indizi, e una maglietta sporca di sangue, probabilmente quella utilizzata dal killer per uccidere la donna.
Il prossimo 23 giugno gli avvocati eseguiranno un'ispezione nella villetta insieme al consulente Luciano Garofano, mentre il 24 giugno, spiegano i legali, "saranno eseguiti gli accertamenti tecnici irripetibili sul DNA e sulle impronte rilevate dai RIS nella casa, ed ora su queste nuove e determinanti prove, appena assicurati alla giustizia. Un plauso va alla determinazione della Procura e al lavoro del nucleo operativo dei Carabinieri, che in queste settimane non hanno mai smesso di cercare. L’omicidio si avvia finalmente verso una rapida risoluzione assicurando a Stefania Camboni ed ai suoi familiari la piena verità e la giustizia che le spetta".