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La morte dell'ultras Fabrizio Piscitelli a Roma

Omicidio di Fabrizio Piscitelli: le immagini delle telecamere incastrano il killer di Diabolik

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza incastrano Calderon, ritenuto il presunto responsabile dell’omicidio di Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik.
A cura di Alessia Rabbai
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Frame dalle riprese di una telecamera in via Lamonia
Frame dalle riprese di una telecamera in via Lamonia
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Il giudice delle indagini preliminari Tamara De Amicis ha convalidato il fermo richiesto dal pubblico ministero nei confronti di Raul Esteban Calderon. Il cinquantaduenne è accusato dell'omicidio in concorso dell'ex ultras della Lazio Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, ucciso il 7 agosto del 2019 con un colpo di pistola sparato alla nuca in via Lemonia nel Parco degli Acquedotti a Roma e morto per emorragia cerebrale. Difeso dall'avvocata Eleonora Nicla Moiraghi, in sede d'udienza si è avvalso della facoltà di non rispondere e si trova nel carcere di Rebibbia. Secondo l'accusa Calderon, colui che è al momento ritenuto il presunto responsabile dell'uccisione del leader degli Irriducibili, avrebbe agito con premeditazione, in un contesto legato agli ambienti della criminalità e con metodo mafioso. Il giudice ritiene infatti che esistano a suo carico "gravi indizi di colpevolezza" tra i quali le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza di un'abitazione vicina al luogo in cui è stato consumato il delitto e le informazioni rese da un testimone. Calderon è anche accusato d'illegittima detenzione e porto d'arma.

Le immagini delle telecamere incastrano il killer di Diabolik

Le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza mostrano Piscitelli e il proprio autista arrivare a bordo di una Jeep Compass bianca presa a noleggio sulla strada che costeggia il Parco degli Acquedotti. Entrambi scendono dalla macchina, scavalcano un muretto e si siedono su una panchina di spalle all'area verde e con lo sguardo rivolto verso la strada. Il killer, indossando un paio di pantaloncini di colore grigio e una maglietta a maniche corte color petrolio, è arrivato dall'interno del parco vestito da runner. Confondendosi tra le persone che facevano jogging, si è avvicinato alla panchina e ha sparato da dietro a Diabolik, per poi continuare a correre verso la strada, dove lo stava aspettando un complice in moto. La telecamera riprende Calderon proprio in questo frangente, durante la fuga, quando per un attimo si ferma per lasciar passare un'auto che stava transitando.

Una fasciatura bianca per coprire i tatuaggi

Importanti le indagini antropometriche condotte dal consulente tecnico Andrea Maria Lingua, che ha comparato sei misure (altezza, spalle, gamba destra, gamba sinistra, braccio destro, braccio sinistro) riscontrando compatibilità tra il killer e Calderon. La consulenza inoltre evidenzia compatibilità delle tempistiche dei passi di corsa. Un dettaglio importante è la presenza sul polpaccio destro del runner di una fasciatura bianca, utilizzata per coprire due tatuaggi. Inoltre il runner indossava una bandana o un cappello, presumibilmente per coprire la stempiatura, altra caratteristica che lo avrebbe reso riconoscibile.

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