Nel Lazio campagna vaccinale ok, ma mancano le dosi: “Ad aprile avremo problemi con AstraZeneca”

Con una breve frase riportata sul bollettino diramato ieri, la Regione Lazio ha evidenziato un segnale d'allarme che potrebbe pregiudicare o comunque rallentare la campagna vaccinale anti Covid nei prossimi trenta giorni: "AstraZeneca: problema con i quantitativi del vaccino per tutto il mese di aprile". Le dosi del vaccino anglo-svedese non arrivano e in alcune zone d'Italia le scorte stanno finendo, costringendo le Regioni a prestiti tra centri vaccinali per consentire la somministrazione delle prime e delle seconde dosi. Proprio i richiami potrebbero rappresentare il problema più grande. Perché, come noto, la seconda dose di questo vaccino viene somministrata a tre mesi di distanza dalla prima. Dal momento che le prime dosi sono arrivate nei primi giorni di febbraio, ad aprile ci saranno migliaia di persone, soprattutto insegnanti e forze dell'ordine, che dovranno fare il richiamo. Per loro le dosi dovranno bastare, ma cosa succederà agli appuntamenti già fissati per la prima somministrazione?
Nel Lazio, ricordiamo, inizialmente le dosi AstraZeneca sono state destinate a insegnanti e forze dell'ordine e inviate negli studi dei medici di famiglia per l'inizio della somministrazione ai loro assistiti 65enni e 54enni. Da qualche settimana il vaccino è stato reso disponibile, dopo l'ok dell'Aifa, anche ai 70enni.
Ritardo nella consegna delle dosi AstraZeneca
Alla fine del primo trimestre del 2021, cioè a fine marzo, all'Italia mancheranno tra le 1,7 e le 2,3 milioni di dosi AstraZeneca rispetto a quanto previsto dal piano vaccinale. Nel nostro Paese sarebbero dovute arrivare oltre 15 milioni di dosi di tutti e tre i vaccini ed entro marzo, ha previsto il generale Francesco Paolo Figliuolo, ne arriveranno circa 14 milioni. Ad oggi sono state consegnate 2,47 milioni di dosi Astraeneca su 5,35 dosi previste nel primo trimestre. Ne mancano quasi 3 milioni e al momento è previsto l’arrivo solo di 279mila dosi in settimana e 300mila nella prossima. Soltanto il 54 per cento delle dosi AstraZeneca, inoltre, è stato utilizzato in Italia e in questo caso non vengono neanche conservate le scorte, come detto, perché il richiamo è molto lontano nel tempo. Nel Lazio, tuttavia, il vaccino AstraZeneca è stato somministrato a ritmo spedito e questo potrebbe causare problemi nel futuro qualora le consegne continuassero a tardare.