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Muore di crepacuore a San Valentino: la moglie accusata di omicidio colposo

Potrebbe finire a processo e dover rispondere di omicidio colposo una 60enne che avrebbe litigato con il marito 80enne per fargli “prendere un colpo”. L’uomo è morto di crepacuore.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio (Fonte: Getty Images)
Immagine di repertorio (Fonte: Getty Images)

Una donna rischia di finire a processo con l'accusa di omicidio colposo per la morte del marito a seguito di una lite domestica. La Procura della Repubblica di Viterbo come riporta la testata locale Tuscia Web ha chiesto il rinvio a giudizio per una sessantenne. A morire è stato suo marito, un ottantenne, colto da un malore improvviso, mentre stavano discutendo in casa. L'episodio si è verificato il 14 febbraio scorso, proprio nel giorno di San Valentino. Sulla vicenda, che vede coinvolto l'anziano, i figli sono pronti a costituirsi parte civile nel caso di rinvio a giudizio.

Le indagini delle forze dell'ordine coordinate dalla Prcoura locale sono partire dalla denuncia dei famigliari dell'uomo, in particolare dei figli, che insospettiti sul decesso del padre, hanno voluto vederci chiaro. Assistiti dal loro avvocato, si sono rivolti alle forze dell'ordine, perché sono convinti che la donna avrebbe intenzionalmente generato la lite per farlo sentire male. Per i figli infatti lei conosceva bene le delicate condizioni di salute del marito il quale, complice anche l'età avanzata, soffriva di cardiopatia ischemica cronica e coronaropatia trivasale. Per la prima si intendono una serie di patologie provocate dal ridotto afflusso di sangue al muscolo cardiaco dopo un'ostruzione delle arterie coronariche, mentre la seconda è una condizione per la quale ci sono restringimenti su tutti e tre i rami coronarici.

Per i figli la donna avrebbe volontariamente litigato col marito, portando avanti una discussione animata che lo avrebbe fortemente agitato, fino a farlo sentire male. Se la lite fosse nata in maniera spontanea la donna infatti secondo loro, consapevole appunto delle sue condizioni di salute precarie, avrebbe dovuto calmarlo, preoccupandosi, invece non l'avrebbe fatto. Sulla salma è stata disposta l'autopsia. Si attende la decisione del giudice.

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