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Il Governo affossa la candidatura di Roma ai Mondiali di Atletica 2027: “Meloni come Raggi”

Il Governo Meloni non ha garantito le necessarie coperture economiche e quindi l’Italia è stata costretta a ritirare la candidatura di Roma ad ospitare i Mondiali di Atletica 2027. L’assessore capitolino Onorato attacca: “Il no ai Mondiali di Atletica da parte della presidente Meloni e del ministro Abodi ha un precedente nella Capitale paragonabile solo al no alle Olimpiadi dell’ex sindaca Virginia Raggi”.
A cura di Enrico Tata
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L'Italia ritira la candidatura di Roma come sede dei Campionati Mondiali di Atletica 2027. La decisione è stata comunicata con una lettera inviata dalla Fidal al presidente di World Athletics, Sebastian Coe, e al chairman della Commissione di valutazione, il finlandese Antti Pihlakoski.

Il ritiro della candidatura, si legge in una nota, "è conseguente alla presa d'atto dell'assenza dei requisiti minimi per partecipare al confronto". La scelta della sede del Mondiale avverrà con ogni probabilità nella giornata di oggi, ma l'Italia ha dovuto fare un passo indietro, in estrema sintesi, perché il Governo non ha autorizzato le necessarie coperture finanziarie.

In pratica, nella lettera di garanzia trasmessa dall'esecutivo a sostegno della candidatura, non venivano recepite tutte le indicazioni richieste. In particolare, non veniva assicurata la garanzia economica del budget della manifestazione, quantificato dalla Fidal in 85 milioni di euro.

Nella nota pubblicata dal ministro dello Sport, Andrea Abodi, nei giorni scorsi si metteva in evidenza la volontà di organizzare la manifestazione, ma si ribadiva anche la mancanza di copertura finanziaria per l'evento:

"Il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, in stretto coordinamento con il Mef (ministero di Economia e finanza), ha inviato la documentazione di candidatura per i Mondiali 2027 alla Fidal, evidenziando al contempo la necessità di un ulteriore passaggio parlamentare al fine di addivenire alla formalizzazione di tutte le garanzie finanziarie richieste dalla World Athletics, trattandosi di un grande evento per il quale i costi finora stimati ammontano a circa 130 milioni di euro".

Come detto, 85 milioni chiesti al Governo e circa 50 da ricavare dalla vendita dei biglietti per un totale, per l'appunto, di circa 130 milioni di euro. L'evento prevedeva circa dieci giorni di gare, tutte da svolgersi allo allo stadio Olimpico di Roma, per 50 discipline sportive e circa 200 Paesi partecipanti.

Insomma, alla fine questi soldi non sono arrivati e l'Italia è stata costretta all'ultimo a ritirare la candidatura, nonostante il presidente della Fidal, Stefano Mei, avesse tentato un ultimo, disperato tentativo di convincere l'esecutivo:

"Il momento straordinario vissuto dall’atletica italiana è sotto gli occhi di tutti, e l’organizzazione del Mondiale rappresenterebbe una sorta di chiusura del cerchio per una generazione straordinaria di atleti, oltre che per il lavoro di tutto il movimento, dalla base al vertice. A questo punto non possiamo che augurarci che il Governo dia seguito all’interesse e al supporto espressi più volte nel corso di questi mesi, con un atto che consenta a Roma di giocarsi tutte le carte a disposizione".

Invece niente. Per ora l'Italia dovrà "accontentarsi" di ospitare, sempre a Roma, gli Europei di Atletica dal 7 al 12 giugno 2024. Un evento che precederà di un mese e mezzo la partenza dei Giochi Olimpici Estivi di Parigi.

Secondo l'assessore capitolino allo Sport, Alessandro Onorato, la situazione assomiglia a quando Virginia Raggi disse no alla candidatura di Roma per le Olimpiadi 2024: "Meloni come la Raggi. Il no ai Mondiali di Atletica da parte della presidente Meloni e del ministro Abodi ha un precedente nella Capitale paragonabile solo al no alle Olimpiadi dell'ex sindaca Virginia Raggi. L’ennesima occasione persa per lo sport e per la Capitale. Non sostenere la candidatura presentata da Fidal, Coni e da Roma Capitale con il sostegno del sindaco Gualtieri è stata una decisione irragionevole da parte del Governo. In sintesi ha girato le spalle alla Capitale d'Italia".

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