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Molesta una donna incinta, viene condannato ma la pena è sospesa: “È un feticista, deve curarsi”

L’ha molestata al centro commerciale, quando era incinta di sei mesi. A distanza di tre anni arriva la condanna: per lui la pena è stata sospesa. “È malato”, il commento dell’avvocato della difesa.
A cura di Beatrice Tominic
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L'ha notata all'interno del centro commerciale di Roma Est e le si è avvicinato. Poi l'ha molestata, accarezzandole la mano con la gamba e toccandola fin sotto al vestito. È successo nel 2020 ad una donna che, all'epoca, era incinta. Nella giornata di ieri, come riporta il Messaggero, l'uomo che l'ha molestata, incensurato, è stato condannato ad un anno e quattro mesi per violenza sessuale, come richiesto dalla pm.

L'avvocato della difesa, in Aula, ha però sottolineato che il gesto dell'uomo è stato dettato dal disturbo feticista. "È malato, per questo non è riuscito a controllarsi". Una posizione che ha convinto i giudici: per lui pena sospesa, a patto che inizi un percorso terapeutico non inferiore a 8 mesi.

Cosa è successo

I fatti sono avvenuti in un pomeriggio dell'estate del 2020, nel mese di luglio. La donna, all'epoca trentaquattrenne incinta di sei mesi, decide di andare a fare shopping con una sua amica nel centro commerciale di Roma Est, affollatissimo.

"Stavamo per entrare in un negozio quando ho sentito una mano che mi accarezzava la gamba e poi si infilava sotto al vestito – spiega la donna – Avevo un abito che lasciava scoperta la gamba fino al ginocchio, ho distinto bene il tocco di quella mano: dalla caviglia saliva fino al polpaccio e poi ancora più su". Intorno alla donna, che stava parlando con la sua amica, tante altre persone e telecamere.

"Ho avuto paura, non mi aspettavo potesse succedere una cosa simile. Mi sono girata e l'ho visto accovacciato: si stava scusando, mi chiedeva di perdonarlo – continua la donna – Inizialmente ho pensato di non denunciarlo. Ma poi ho pensato a cosa sarebbe accaduto se fosse successo mentre ero da sola".

L'arrivo della sicurezza

L'uomo, un trentaduenne, è stato bloccato e identificato dalle forze dell'ordine. "L'imputato è malato – ha detto ieri l'avvocato della difesa in aula a piazzale Clodio – Essendo di religione musulmana non gli è permesso avere rapporti sessuali, quindi le sue pulsioni non hanno trovato uno sfogo adeguato", ha aggiunto. Sembra proprio che il riferimento al disturbo feticista abbia convinto i giudici, che hanno optato per la sospensione della pena nei suoi confronti.

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