Migliaia a Roma per lo sciopero transfemminista contro la guerra: “Con le sorelle russe e ucraine”

Migliaia di persone sono scese in piazza a Roma per lo sciopero globale transfemminista dell'8 marzo. ‘Guerra alla guerra', la frase sullo striscione d'apertura del corteo che ha sfilato da piazza della Repubblica fino a Madonna di Loreto, una marea fucsia per dire no al patriarcato e al conflitto in Ucraina. Tante le giovanissime, soprattutto studentesse, che nelle ultime settimane si sono rese protagoniste delle occupazioni delle scuole e delle proteste per mettere al centro un nuovo tipo di istruzione. Tante le lavoratrici, le donne dei centri antiviolenza, tutte con il classico panuelo fucsia simbolo del movimento transfemminista italiano. "Scioperiamo contro la guerra, conseguenza della società patriarcale e capitalista in cui ci troviamo. Disertiamo l'escalation militare che se non verrà fermata ora produrrà solo morte, distruzione e povertà", le parole urlate dal camion. E ancora: "Da questa piazza è molto chiaro, pensiamo sia giusto schierarsi né con Putin né con la Nato, né con nessun signore della guerra".
Azioni, blitz e flashmob per lanciare lo sciopero
La preparazione allo sciopero è cominciata ieri, con il blitz delle studentesse nella metropolitana di Roma. Vestite con shorts, top e minigonne, hanno protestato contro il dress code imposto in alcune scuole. Il richiamo è stato soprattutto alla vicenda della ragazza del Righi, insultata da una professoressa perché aveva la pancia scoperta. Stamattina invece è andato in scena un flash mob a piazza Venezia organizzato dalle femministe di Non Una di Meno. Cartelloni alla mano, in una trentina hanno composto la scritta "8M Strike the War", e lanciato la manifestazione delle 17. Poco dopo, si sono ritrovate davanti Montecitorio, dove hanno aperto uno striscione con scritto ‘Vostre le sanzioni, nostre le bollette: misure urgenti contro il carovita'. Alcune attiviste sono state identificate dalle forze dell'ordine subito dopo l'azione.