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Lazio, il dossier della Cgil: quanti sono stati i posti di lavoro persi causa Covid

Crollo dei contratti di lavoro nel 2020. Secondo il dossier realizzato dalla Cgil Roma e Lazio nel 2020 sono stati attivati quasi 26mila contratti a tempo indeterminato in meno rispetto al 2019, mentre i contratti a termine sono stati 142mila in meno e il 58 per cento ha una durata media di 30 giorni e di questi il 38 per cento ha una durata di solo un giorno.
A cura di Enrico Tata
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"Se non ci fosse stato il blocco dei licenziamenti, ci troveremmo di fronte a un dramma sociale", avverte la Cgil di Roma e del Lazio. Secondo il dossier realizzato dal sindacato nel 2020 sono stati attivati quasi 26mila contratti a tempo indeterminato in meno rispetto al 2019, mentre i contratti a termine sono stati 142mila in meno e il 58 per cento ha una durata media di 30 giorni e di questi il 38 per cento ha una durata di solo un giorno. Per quanto riguarda gli indeterminati le cessazioni superano le attivazioni e ciò vuol dire che non vengono sostituiti con la stessa tipologia contrattuale. Qualora non ci fosse stato il blocco dei licenziamenti, fa notare la Cgil, il numero dei cessati sarebbe stato drammaticamente più alto.

Il contratti di apprendistato, infine, registrano un meno 8515 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I contratti stagionali sono praticamente in linea rispetto al 2019 (sono 1979 in meno), ma questo è avvenuto perché nei mesi estivi la curva dei contagi si era quasi azzerata e molti ristoranti, alberghi e bar hanno fatto assunto personale. Le ore autorizzate di cassa integrazione, a causa della pandemia sono passate dai 22 milioni del 2019 agli oltre 240 milioni del 2020. Le ore di FIS, Fondo Integrazione Salariale, sono passate da 5 milioni a 174 milioni.

Per la Cgil "siamo in presenza di un fenomeno straordinario che va affrontato in modo straordinario da tutti i livelli di Governo, dal Comune di Roma che a fronte di uno scenario di questo tipo riduce perfino i finanziamenti destinati al sociale, dallo Regione Lazio dalla quale attraverso il confronto che abbiamo avviato chiediamo che ci ascolti nel varare provvedimenti ambiziosi, dalla politica nazionale che invece di incartarsi in una crisi aperta in modo incomprensibile deve al più presto affrontare i tanti problemi di ordine economico e sociale che la situazione richiede".

Secondo la Cigl, tuttavia, i dati, pur evidenziando un netto peggioramento dovuto alla crisi Covid, "dimostrano che le trasformazioni del mercato del lavoro sono iniziate prima dell'emergenza sanitaria, quest'ultima però ha impresso una velocità alle trasformazioni che sono difficili da governare se non si interviene con provvedimenti coraggiosi in grado di capovolgere il paradigma su cui si sono costruite le politiche degli ultimi anni. Capire la sfida ed esserne all'altezza è quello che tutto il gruppo dirigente di questo paese, ai diversi livelli, deve dimostrare".

Sindacati in piazza a Roma: "Troppi tagli sul sociale e sui servizi ai cittadini"

Nello specifico a Roma, secondo i sindacati Cgil, Cisl e Uil, "le dinamiche innescate dalla pandemia stanno accentuando la stagnazione socio-economica della città in corso ormai da circa quindici anni". Per questo sarebbe "necessario reagire e contrastare gli impatti della crisi sul territorio, confrontarsi sulle azioni condivise per preparare la ripartenza con un tessuto sociale e produttivo, più forte, coeso e solidale che abbia al centro il lavoro di qualità e la protezione sociale come strumenti privilegiati di valorizzazione ed emancipazione sociale della persona e lo sviluppo economico e produttivo sostenibile come elemento imprescindibile per la mobilità sociale, l’innovazione, il superamento del sistema delle rendite. Siamo invece dinanzi a un bilancio triennale statico, che prevede tagli per importanti servizi rivolti ai cittadini e che è incapace di scuotersi dalla sua pluriennale ripetitività anche in presenza dei drammatici effetti della pandemia. Il principio ‘nulla sarà come prima’ rimane vuoto di contenuti, di idee e di azioni". Per questi motivi per oggi, primo febbraio, i sindacati hanno indetto una manifestazione in piazza del Campidoglio che comincerà alle 14,30.

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