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Strage di Latina: gli aggiornamenti

La storia di Antonietta Gargiulo, l’unica sopravvissuta alla strage di Cisterna Latina

Antonietta Gargiulo è l’unica sopravvissuta della strage di Cisterna di Latina avvenuta il 28 febbraio del 2018. Il carabiniere Luigi Capasso ha ferito sua moglie, si è barricato in casa e ha ucciso le loro due figlie Martina e Alessia. Ecco la ricostruzione della vicenda raccontata punto per punto.
A cura di Alessia Rabbai
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Alessia e Martina con la loro mamma Antonietta Gargiulo
Alessia e Martina con la loro mamma Antonietta Gargiulo
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Alessia e Martina sono morte il 28 febbraio del 2018 a Cisterna di Latina quando il loro papà, appuntato dei carabinieri Luigi Capasso le ha uccise con la pistola d'ordinanza. La mattina del duplice femminicidio Capasso ha ferito gravemente sua moglie Antonietta Gargiulio, si è barricato in casa e ha sparato alle loro figlie mentre dormivano in cameretta. Martina e Alessia avevano 13 e 8 anni. Capasso poi si è suicidato, sparandosi un colpo in testa.

Come erano i rapporti tra Antonietta Gargiulo e Luigi Capasso

I tre consulenti incaricati dalla Procura hanno delineato un quadro psichiatrico delle condizioni di salute di Luigi Capasso. "Una personalità borderline e narcisistica, con evidenti disturbi da stress, anomalie comportamentali e crisi ansiose" una condizione già presente nel 2006. I rapporti con sua moglie Antonietta Gargiulo erano travagliati, lui infatti non accettava che fosse libera di gestire la propria vita, sfuggendo al suo controllo. Così per vendicarsi di lei e colpirla nel profondo ha ucciso le loro due figlie. Antonietta aveva paura del marito, che in varie occasioni si era dimostrato ossessivo e violento.

Luigi Capasso spara alla moglie, uccide le figlie e si suicida

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Luigi Capasso ha ferito gravemente sua moglie, si è barricato in casa e ha ucciso le loro due figlie all'alba, mentre ancora dormivano. Al termine di una lunga trattativa con le forze dell'ordine, intervenute all'esterno dell'abitazione nel tentativo di fermarlo, si è sparato in testa togliendosi la vita. Un gesto che, come hanno in seguito ricostruito gli investigatori, era premeditato. Capasso infatti ha lasciato una lettera d'addio ai familiari.

Antonietta, all'epoca dei fatti trentanovenne, dopo il ferimento ha perso i sensi ed è stata trasportata con l'eliambulanza in ospedale. Sottoposta a un intervento maxillo facciale, è stata una settimana in coma indotto da farmaci, ricoverata al San Camillo di Roma. Al suo risveglio non ricordava nulla, fino a quando i famigliari assistiti dagli psicologi non le hanno comunicato con grande dolore che le sue figlie non c'erano più. Non ha potuto partecipare ai funerali, che sono stati celebrati il 9 marzo del 2018, perché era ancora ricoverata.

Perché Luigi Capasso aveva una pistola: assolti i due medici

Luigi Capasso prima di ferire gravemente sua moglie e di uccidere le figlie in passato aveva già manifestato diversi disturbi, ma nessuno gli ha tolto la pistola che deteneva come arma d'ordinanza in quanto carabiniere. Per questo motivo il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Latina Mario La Rosa, su richiesta del pubblico ministero Giuseppe Bontempo ha rinviato a giudizio per omicidio colposo i medici che diedero l'autorizzazione alla restituzione dell’arma al militare. Medici che sono stati assolti, "perché il fatto non costituisce reato".

La lotta di Antonietta Gargiulo sopravvissuta al femminicidio

Antonietta Gargiulo dopo l'uccisione delle figlie per mano del marito è diventata un esempio di resilienza e di lotta contro la violenza di genere. Unica sopravvissuta della strage famigliare, ha scelto di portare avanti in prima persona la battaglia per la verità, per la giustizia, per tutte le donne vittime di violenza. E per sensibilizzare ragazze e donne a stare lontane dagli "amori malati", dagli "uomini violenti", a scegliere di avere accanto persone che le trattano con rispetto.

Gargiulo ad esempio è intervenuta in merito a uno degli ultimi drammatici fatti di cronaca in cui Christian Sodano, un militare della Guardia di Finanza, un militare, proprio come suo marito, ha sparato e ucciso con l'arma d'ordinanza Nicoletta Zomparelli e sua figlia Renée Amato, madre e sorella della ex fidanzata a febbraio del 2024. In quel frangente ha detto: "A Cisterna di Latina ancora morte, ancora terrore. Sempre la stessa rabbia, lo stesso dolore. Nessuno è immune, nessuno al sicuro. Non è amore. Non è vita. Non è un’emergenza sociale lontana da noi. E stringendosi al dolore dei famigliari: "Uniti da un amore che non ha confini, stop ai femminicidi".

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