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La sorella di Pasqualini sbranato dai cani nel bosco: “Paolo vittima di un omicidio volontario”

Priscilla Pasqualini, sorella dell’uomo sbranato da tre rottweiler nel bosco di Manziana, ha lanciato un appello, commentando la tragedia del bimbo ucciso dai pitbull ad Eboli.
A cura di Alessia Rabbai
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Paolo e Priscilla Pasqualini
Paolo e Priscilla Pasqualini

La sorella di Paolo Pasqualini, il trentanovenne sbranato da tre rottweiler mentre faceva jogging nel bosco di Manziana l'11 febbraio scorso, ha commentato i tragici fatti avvenuti ad Eboli, dove un bambino di tredici mesi è morto, ucciso dai pitbull. "Un'altra orrenda aggressione, un’altra vittima, una continua strage nel generale e complice disinteresse: non servono a nulla le superficiali, trite e ritrite, recriminazioni in qualche siparietto televisivo, se non a lavare (??) la coscienza di chi potrebbe e dovrebbe concretamente intervenire". Priscilla ricorda il fratello, trovato senza vita da un allevatore del posto, su un sentiero del bosco Macchia Grande, in provincia di Roma: "Paolo aveva la bocca spalancata e gli occhi sbarrati; il suo volto sfigurato gridava paura, terrore, dolore, impotenza…nessun altro deve morire così".

"Il responsabile non è il cane, ma l’uomo"

Priscilla chiarisce che per lei, anche rispetto alla vicenda di cui è stato vittima il fratello, il responsabile non è il cane, ma l’uomo. "Chi ha la macchina, ha la patente, chi ha una pistola, il porto d’armi: chi non ce l’ha è punito in modo serio. Il cane, invece, in questo nostro allegro paese, ce lo possono avere tutti: anche se si trattasse di autentici giganti, di armi pericolosissime e sempre pronte, per i motivi più imprevedibili, ad attaccare, azzannare, sbranare, uccidere. È impensabile, ma è così: che non vi siano leggi che impediscano in qualsiasi modo di detenere cani (o quantomeno determinate razze) se non custoditi e gestiti in modo rigoroso a tutela della sicurezza pubblica e sotto comminatoria di punizioni severissime".

"Serve una legge sulla detenzione di cani pericolosi"

La sorella di Pasqualini ha poi lanciato un appello, per chiedere che vengano prese azioni serie e concrete a livello legislativo. "Non bisogna più permettere che degli irresponsabili gestiscano degli animali potenzialmente pericolosi, senza la dovuta preparazione e senza nessun controllo istituzionale sui sistemi di sicurezza adottati. Non rendiamo inutile la morte di mio fratello e le morti analoghe, che purtroppo si erano già verificate e che ancora oggi si stanno verificando. Fate una legge. Noi ci batteremo per questo, oltre che per far riconoscere che Paolo è stato vittima di un omicidio volontario e non di una banale disattenzione destinata a ripetersi all’infinito".

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