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La Regione Lazio arruola le ‘vespe samurai’ per sconfiggere l’invasione di cimici in case e campi

Le ‘vespe samurai’ saranno impiegate per combattere le cimici asiatiche, che stanno letteralmente distruggendo i raccolti delle nocciole nella Tuscia.
A cura di Enrico Tata
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La Regione Lazio ha stanziato 150mila euro per la lotta alla cimice asiatica (Halyomorpha halys) e al moscerino dei piccoli frutti (Drosophila suzukii). La prima specie, in particolare, sta letteralmente distruggendo le nocciole della Tuscia. 

L'assessore all'Agricoltura, Giancarlo Righini, ricorda che la cimice asiatica e il moscerino dei piccoli frutti sono nocivi per numerose specie di piante e hanno determinato ingenti danni alle produzioni agricole. "È nostro dovere, quindi, intervenire, come già abbiamo fatto con la vespa della cinipide del castagno, per contrastare questo fenomeno che rischia di mettere definitivamente in ginocchio interi settori del nostro sistema agroalimentare. Siamo convinti che attraverso l'agenzia Arsial, in accordo con la direzione, saranno introdotte tutte le migliori strategie di difesa per ristabilire un equilibrio ambientale indispensabile per la sopravvivenza delle nostre piante", ha spiegato l'assessore.

La delibera, ha spiegato la consigliera regionale Valentina Paterna, presidente della commissione Agricoltura e Ambiente, dà in pratica in via libera all'utilizzo delle cosiddette ‘vespe samurai' per combattere la cimice asiatica. Le cimici hanno causato danni per il 19/30 per cento dei raccolti per un totale di circa 60 milioni di euro persi.

Per risolvere il problema, il modo più efficace che è stato trovato dagli esperti è proprio l'utilizzo della ‘vespa samurai'.

L'uso di questo insetto per sconfiggere la cimice asiatica, ha spiegato Paterna, "è stato approvato dopo una serie di analisi condotte dell'area servizio fitosanitario, guidata dalla dottoressa Alessandra Bianchi, coordinate dal tavolo istituito dagli uffici preposti e dall'Arsial. In particolare è emerso che le strategie di difesa convenzionale, integrata e biologica delle produzioni, pur puntualmente adottate dai produttori laziali, non sono riuscite a controllare l'enorme potenziale biotico dei fitofagi anche perché non sono presenti, nei nuovi areali, agenti in grado di determinare un riequilibrio naturale delle popolazioni. Pertanto si è optato, come avvenuto in altre regioni, per l'immissione di controllori biologici alloctoni efficaci quali la vespa samurai e la vespina Ganaspis al fine di tenere sotto controllo la cimice asiatica e il moscerino dei piccoli frutti".

Nel corso di una recente riunione della Commissione regionale Agricoltura, Confagricoltura ha fatto sapere che la cosiddetta vespa samurai è l'unico rimedio possibile per combattere le cimici. Ma per Cia Lazio nord, l'utilizzo delle vespe ha soltanto rallentato la diffusione degli insetti. Tra l'altro l'utilizzo delle ‘samurai' deve essere autorizzato da parte del Ministero dell'Interno, perché si tratta di una specie non autoctona e gli esperti fanno sapere che questa soluzione ha tempistiche non proprio brevi, nell'ordine dei cinque o sei anni per avere risultati degni di nota. Le zone di rilascio, spiegano infine gli studiosi, devono inoltre essere esenti da trattamenti insetticidi che andrebbero a danneggiare l'insetto antagonista per primo.

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