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Incidente a Casal Palocco: le novità sull’inchiesta giudiziaria

I primi risultati della perizia commissionata dai pm sull’incidente di Casal Palocco in cui ha perso la vita un bimbo di 5 anni: la Lamborghini viaggiava a oltre 140 chilometri all’ora.
A cura di Enrico Tata
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Matteo Di Pietro
Matteo Di Pietro

I risultati della perizia commissionata dai pm certificano ciò che appariva già molto probabile dall'analisi della dinamica del terribile incidente di Casal Palocco: i The Borderline viaggiavano sulla Lamborghini a oltre 140 chilometri all'ora. Una velocità tre volte superiore al limite consentito su via di Macchia Saponara, cioè 50 chilometri all'ora.

Quando hanno visto la Smart ForFour su cui viaggiava il bambino di 5 anni che ha perso la vita, gli youtuber hanno provato a frenare per evitare l'impatto. Lo schianto è avvenuto quando il contachilometri dell'auto sportiva segnava ancora 90 chilometri orari. Questa è stata la velocità d'impatto, secondo l'ingegnere Lucio Pinchera, il consulente nominato dagli inquirenti.

Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, il perito ha evidenziato che Matteo Di Pietro, il ragazzo che era al volante della Lamborghini, ha fatto di tutto per evitare l'impatto e, grazie alle caratteristiche dell'auto sportiva, è riuscito a dimezzare praticamente la velocità al momento dell'incidente. Ma quei 140 chilometri all'ora erano davvero troppi per rendere innocuo lo scontro. E infatti un bimbo di 5 anni ha perso la vita e per questo Di Pietro è accusato di omicidio stradale.

Adesso i dati della scatola nera esaminati dal consulente della procura verranno messi in relazione alle immagini dell'incidente, registrate da una telecamera di proprietà di Roma Capitale che si trova su un palo di via di Macchia Saponara. Nel filmato si vede la macchina presa a noleggio dai The Borderline procedere sulla strada. In quel momento appare la Smart guidata dalla mamma del bimbo che mette la freccia per girare a sinistra (una manovra consentita). L'impatto è stato inevitabile. E già da quelle immagini si percepisce come l'alta velocità a cui viaggiava la Lamborghini sia stata determinante per provocare l'incidente. Adesso c'è anche dato tecnico certo: Di Pietro procedeva a circa 140 chilometri all'ora, come se viaggiasse su un'autostrada.

La smentita dell'ingegnere

A seguito della pubblicazione di questo articolo, l'ingegnere Pinchera ha contattato la nostra redazione: "È falso che io abbia riferito dati tecnici a voi giornalisti, è falso io abbia conferito sul caso con voi e/o con vostri Colleghi, è falso che sia disponibile un mio documento da cui sarebbe possibile estrarre qualsivoglia informazione", ha spiegato l'ingegnere.

"L’articolo riporta le seguenti ulteriori gravissime falsità associate al mio Ufficio di Pubblico Ufficiale tenuto al rigoroso rispetto del segreto istruttorio: Lo schianto è avvenuto quando il contachilometri dell'auto sportiva segnava ancora 90 chilometri orari. Questa è stata la velocità d'impatto, secondo l'ingegnere Lucio Pinchera, il consulente nominato dagli inquirenti – ha continuato – Le false notizie da voi diffuse arrecano gravissimo danno all’Ufficio della Procura della Repubblica, ledono la mia professionalità e i valori con i quali ricopro da oltre 30 anni il mio ruolo al servizio della Giustizia e della collettività tutta".

L'ingegnere ha poi concluso: "Non è tollerabile l’uso distorto del mio nome, per altro a mia totale insaputa, associandolo a notizie gravemente false che possono avere potenziali risvolti sia nell’indagine in corso che a carico del sottoscritto. Il mio Ufficio, sia ben chiaro a tutti, non conosce altre strade che quella di servire il mio Paese con Onore e Disciplina".

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