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Il vaccino russo Sputnik potrebbe essere prodotto anche da due aziende del Lazio

Nel Lazio si starebbero preparando a produrre il vaccino russo Sputnik V le aziende Biomedica Foscama di Ferentino e Acs Dobfar di Anagni, la prima per il confezionamento e la seconda, dopo una riconversione, della produzione. Entrambe potrebbero partire in autunno. Per il momento non sono stati stretti accordi in tal senso.
A cura di Enrico Tata
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Ieri è stata annunciata la firma del primo accordo in Europa tra la Russia e un'azienda del vecchio continente per la produzione del vaccino Sputnik V: si tratta della ADIENNE Pharma&Biotech di Caponago, provincia di Monza e Brianza. Il patto prevede l'avvio della produzione già nel mese di luglio 2021 e questo dovrebbe consentire la realizzazione di circa 10 milioni di dosi entro l'anno. Le autorità russe starebbero lavorando ad oltre 20 progetti di collaborazione in Europa e presto lo Sputnik V potrebbe essere prodotto anche nel Lazio. Nella Regione della Capitale si starebbero preparando (questi i nomi apparsi nelle scorse settimane sulla stampa locale) la Biomedica Foscama di Ferentino e la Acs Dobfar di Anagni, la prima per il confezionamento e la seconda, dopo una riconversione, della produzione. Entrambe potrebbero partire in autunno. Per il momento non sono stati stretti accordi con la Russia, ma ci sono stati primi contatti e richieste di disponibilità in tal senso.

Dal governo fanno sapere che quello con l'azienda di Caponago è un accordo privato di cui l'esecutivo non era stato informato e Sputnik non rientra al momento nella strategia vaccinale dell'Unione Europea. L'Ema, l'agenzia europea del farmaco, sta studiando e analizzando il vaccino russo in questi giorni ma, ha dichiarato la presidente del cda Christa Wirthumer-Hoche, "concedere un'autorizzazione d'emergenza ora al vaccino Sputnik V sarebbe come la roulette russa. Abbiamo bisogno di documenti che possiamo rivedere. Inoltre, al momento non disponiamo di dati sulle persone vaccinate, sono sconosciuti. Ecco perché consiglierei di non concedere un'autorizzazione nazionale di emergenza. Potremo avere lo Sputnik V sul mercato in futuro quando i dati appropriati saranno stati esaminati. La revisione continua è iniziata ora all'Ema. I pacchetti di dati provengono da produttori russi e, naturalmente, saranno rivisti secondo gli standard europei di qualità, sicurezza ed efficacia. Quando tutto sarà provato, sarà autorizzato anche nell'Unione Europea".

L'appello di D'Amato: "Fare presto con Sputnik"

Sul fronte italiano l'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, ha caldeggiato da subito la possibilità di utilizzare Sputnik e anche di avviare una produzione del vaccino in Italia e nel Lazio. "Lo Sputnik V è stato il primo vaccino contro il Covid a livello internazionale, ci sono stati molti approfondimenti, tra gli ultimi anche la prestigiosa rivista Lancet che ha pubblicato degli studi sull'efficacia di questo vaccino. Per noi è uno strumento valido al pari degli altri, abbiamo proposto ed e' stata accolta l'iniziativa di opzionarlo quando supererà le verifiche in Ema e poi produrlo nel Lazio", le parole di D'Amato.

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