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Il presidente Ama risponde a Gassman sui cestini dei rifiuti “che fanno schifo”: “D’accordo con lui”

“I cestini getta rifiuti a cui si fa riferimento nel tweet pubblicato dall’attore sono stati voluti e collocati dalla passata amministrazione capitolina”, ha dichiarato in una lettera il presidente di Ama, Daniele Pace.
A cura di Enrico Tata
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"Ci vuole ancora quanto per capire che questi cestelli per i rifiuti nel centro di Roma NON sono adatti? Oggi ho camminato parecchio, la città è una discarica, come da ormai parecchi anni. Davvero uno schifo. Turisti disgustati, gabbiani sui tavoli e nei vicoli che mangiano resti". Questo il tweet pubblicato oggi dall'attore Alessandro Gassman, che ha allegato la fotografia di uno dei tanti cestini per rifiuti "ad urna" che si trovano per le strade del centro di Roma.

E proprio sui tanto contestati contenitori installati quando sindaca era Virginia Raggi, il presidente di Ama, Daniele Pace, ha risposto con una lettera all'attore romano: "Condivido la encomiabile e costante attenzione di Alessandro Gassman verso i temi dell'ambiente e del decoro. I cestini getta rifiuti a cui si fa riferimento nel tweet pubblicato dall'attore sono stati voluti e collocati dalla passata amministrazione capitolina. Ci siamo subito accorti che non sono adeguati ad un'area caratterizzata da un'alta densità turistica e commerciale come quella del Centro Storico".

Per questo motivo, ha continuato Pace, è stato avviato un dialogo con la Sovrintendenza e con la Questura che, si spera, poterà all'approvazione di un nuovo modello di cestini: "Lì sostituiremo tutti e ne metteremo di più, acquistandone 10.000 nuovi e più capienti proprio per la parte storica della città. Nel ringraziare Gassmann per la sua sensibilità, tengo a ribadire l'impegno quotidiano dell'attuale AMA per assicurare ovunque i servizi di igiene urbana e confermo l'assoluta comunanza di intenti da parte nostra nel cercare di fare sempre meglio, pur nelle complesse problematiche che abbiamo ereditato dal passato".

Nel 2015 la prefettura ordinò al Campidoglio di rimuovere i vecchi contenitori in centro in occasione del Giubileo straordinario. Questo perché non erano trasparenti e, quindi, qualcuno avrebbe potuto inserire facilmente un ordigno esplosivo al loro interno. I vecchi cesti furono sostituiti con cerchi di metallo a cui erano attaccati sacchetti di plastica trasparente. Raggi decise di cambiarli e di rimpiazzarli con i cestini di metallo che assomigliano a un'urna cineraria.

"L'ispirazione era quella dell'anfora romana, quelle del Monte dei Cocci a Testaccio per intenderci. È uno dei contenitori più belli. Portava la vita. Chi confonde un elemento di vita con uno che simboleggia la morte ha semplicemente il cervello bacato. Le dimensioni le hanno date loro. Doveva essere abbastanza grande da permettere a romani e turisti di buttare una cartaccia, ma allo stesso tempo tanto stretta da impedire ai passanti di trasformare un cestino in una piccola discarica riempiendolo con sacchetti di immondizia", dichiarò all'epoca il designer.

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