Gatto trovato morto con pietre sporche di sangue vicino a una scuola: “Ucciso a sassate”

Un gatto è stato trovato morto vicino a una scuola nel Comune di Vignanello, in proivincia di Viterbo. A diffondere la notizia Enpa, l'Ente Nazionale Protezione Animali, che ha fatto sapere di aver attivato il suo ufficio legale tramite l’avvocato Claudia Ricci, per presentare denuncia.
"Un gatto è stato trovato senza vita, ucciso presumibilmente a sassate, nei pressi di un Istituto scolastico. Accanto al corpo dell’animale erano presenti alcuni sassi sporchi di sangue" spiega la Sezione Enpa di Viterbo, che definisce il ritrovamento come "ennesimo episodio di violenza contro i gatti nel comune di Vignanello" e di "fatto di inaudita gravità, che deve essere immediatamente chiarito e perseguito".
Enpa vuole chiedere il riconoscimento della pericolosità per chi ha compiuto "questo reato con una brutalità agghiacciante". E vuole che venga fatta chiarezza su quanto accaduto. L'associazione animalista rivolge anche un appello ai cittadini, per chiedere a chiuque avesse visto qualcosa di segnalarlo all'associzione o alle forze dell'ordine.
"Aumentati casi di maltrattamento e uccisione di animali"
A commentare il ritrovamento del gatto morto accanto a dei sassi sporchi di sangue è anche l'avvocata di Enpa Claudia Ricci, che spiega come siano aumentati nel Paese i casi di maltrattamento e uccisione di animali commessi da minori. "Nell’ultimo anno la Protezione Animali ha ben quattro procedimenti pendenti davanti a diversi Tribunali per i Minorenni in Italia, senza un’unica area geografica predominante".
"Allerta su disagio minorile profondo"
"È fondamentale comprendere – continua l'avvocata – perché questi ragazzi arrivino a compiere tali atti: la violenza sugli animali è un reato, ma è anche un segnale di disagio profondo. Enpa tutela gli animali, ma è evidente che questi comportamenti devono allertare anche le autorità competenti sul fronte della prevenzione del disagio minorile". L’associazione ricorda inoltre che, grazie alla recente Legge Brambilla, dal 1° luglio sono in vigore pene più severe per chi maltratta o uccide animali, con l’inasprimento delle sanzioni fino a cinque anni di reclusione.