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“Free Park”, il giustiziere romano che imbratta le auto per punire i parcheggi irregolari

In meno di due settimane, sono già quattro gli episodi segnalati in giro per la Capitale: il misterioso vigilante durante la notte imbratta le auto parcheggiate in doppia fila, sulle strisce o sui posti per persone con disabilità. Ma i suoi metodi sono più che discutibili e sfociano nel vandalismo.
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Foto: Instagram @welcometofavelas_4k
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Al calar della notte, protetto dall’ombra si aggira per la Capitale e pattuglia le vie in cerca di illeciti (stradali). Vuole forse rendere la città più ordinata, o si tratta di un vandalo con manie di protagonismo? Qualsiasi sia la risposta, per gli automobilisti incivili di Roma è ormai giunto il momento di tremare.

No, non stiamo parlando di Bruce Wayne. E le scene non sono ambientate a Gotham City, né ci sono scatenati assassini a piede libero. Eppure sembra esserci qualche vaga somiglianza con le vicende del ben più celebre uomo-pipistrello.

A Roma, infatti, nelle ultime due settimane si parla di un “giustiziere”, ribattezzato “Free Park”, che punisce gli automobilisti indisciplinati che non rispettano le regole del codice stradale. Come Batman, il misterioso vigilante non ha strabilianti superpoteri, ma può fare affidamento solo su ingegno e abilità atletiche: armato di bomboletta spray, in piena notte imbratta le macchine parcheggiate in doppia fila, sulle strisce pedonali o nei posti riservati alle persone con disabilità.

“Free Park” è la sua inconfondibile firma: letteralmente “parcheggio libero”, si prende gioco degli automobilisti poco rispettosi.

Eppure, lo stesso Batman non è che un giustiziere, un “qualsiasi” cittadino (a parte la ricchezza smisurata) che ha deciso di mettere le sue risorse e abilità al servizio della città, senza però averne l’autorità legale. Con un azzardato (e ironico) parallelismo, allo stesso modo “Free Park” si è autoproclamato “protettore dei parcheggiatori onesti”, ma senza averne l’autorità e con metodi discutibili che sfociano nel vandalismo. Sicuramente una chiamata alla polizia municipale si sarebbe potuta rivelare la scelta migliore.

Finora sono stati contati quattro suoi interventi: il primo risale allo scorso 25 giugno, quando a finire nel mirino era stato un Suv bianco, parcheggiato in un posto riservato a persone con disabilità. Il conducente lo aveva ritrovato la mattina seguente con la firma spray sulla fiancata.

L’ultimo episodio due giorni fa, a Porta Furba (quartiere Tuscolano): a venire imbrattata è stata una Mazda Mx-30 blu metallizzato parcheggiata malamente in mezzo alla strada. Ma questa volta c’è un inghippo, e la firma è a nome “Fre Park” (senza una e).

Incuranza o troppa fretta? Poco importa, visto che ormai gli scatti hanno fatto il giro del web facendo impazzire gli utenti dei social, che si sono già prontamente divisi tra fan sfegatati che tifano per il “nuovo eroe del quartiere”, che entra in azione “dove non arriva la municipale” e tra coloro che, talvolta pur condividendo il fine, criticano i metodi: “Gesto da delinquente e pure analfabeta” (facendo riferimento alla “e” mancante).

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