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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi, la sorella Natalina sulle molestie dello zio: “Nessuno stupro”

Natalina Orlandi ha raccontato ai giornalisti quanto accaduto nel 1978 quando suo zio Mario Meneguzzi le avrebbe fatto delle “avances verbali”. Ha chiarito che: “Non c’è stato stupro”. L’episodio è stato riproposto per la pista famigliare sulla sparizione di Emanuela.
A cura di Alessia Rabbai
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"Non esiste stupro, mio zio mi fece solo avances verbali". Natalina Orlandi, in conferenza stampa alla sede della Stampa Estera a Roma, insieme al fratello Pietro e all'avvocata della famiglia Laura Sgrò, ha commentato la notizia uscita all'edizione delle 20 del TgLa7 di lunedì 10 luglio scorso. Notizia che ripropone la pista dello zio Mario Meneguzzi in merito alla sparizione della sorella Emanuela. E ha commentato il fatto che sia stata resa pubblica una sua questione molto privata, ossia di aver ricevuto delle avances da parte di suo zio, che ha poi confidato al suo confessore. Tutti elementi presenti all'interno di un carteggio consegnato nelle scorse settimane dal promotore della Giustizia vaticana alla Procura della Repubblica di Roma, per le indagini riprese dopo quarant'anni sulla scomparsa della quindicenne cittadina vaticana avvenuta il 22 giugno del 1983.

Natalina ha spiegato ai giornalisti quanto accaduto nel lontano 1978: "Mio zio mi fece solo semplici avances verbali, al momento fui scossa. Lo dissi solo a mio marito Andrea e al mio confessore. È stata una cosa che è finita lì – ha detto – Le nostre famiglie sono rimaste legate. Nell'83 quando Emanuela è scomparsa il dottor Sica mi ha interrogato, come se fossi una colpevole reticente, come se non volessi dire delle cose, facendomi sentire la cassetta con i lamenti di Emanuela. E mi chiesero se era vero quanto accaduto con mio zio nel '78. Siamo persone limpide, ho detto la verità. Questa pista non portò mai a nulla".

Natalina ha proseguito il suo racconto: "Nel 2017 vengo contattata dal cardinale Becciu. Dopo un giro di parole mi dice che mio fratello insiste tanto per avere la documentazione, ma che in quei documenti c'era questa storia che mi riguardava, ossia questa vicenda di mio zio del 1978. Ho detto che non avevo problemi, poi ho detto che avrebbero avuto sulla coscienza delle persone anziane che non sapevano niente, così come i miei cugini. E loro ne erano all'oscuro fino a ieri sera. Becciu quei documenti non me li ha comunque dati".

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