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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Caso Orlandi, governo frena su commissione d’inchiesta. Morassut: “Forse è intervenuto il Vaticano”

Rinviato il voto per la Bicamerale d’inchiesta: “Speriamo sia una questione procedurale – ha dichiarato a Fanpage.it l’avvocata di Pietro Orlandi – Siamo un Paese laico e indipendente, sarebbe gravissimo”.
A cura di Beatrice Tominic
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Manifesti con Emanuela Orlandi nella giornata del lancio di Vatican Girl su Netflix
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La Commissione Affari costituzionali ha rinviato il voto per l'istituzione della Bicamerale di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi su richiesta del sottosegretario all'interno Nicola Molteni: il provvedimento è stato rimandato in aula a marzo. La richiesta è arrivata da parte del governo stesso "per approfondimenti", senza alcuna specifica particolare: "Immagino si tratti di verifiche tecniche", ha detto la relatrice del provvedimento Sara Kelany, di Fratelli d'Italia all'Ansa.

Non ha tardato ad arrivare la reazione di Roberto Morassut, Partito Democratico, presentatore delle due proposte di legge: "Andrebbero richiesti alla presidenza del Consiglio i motivi dell'approfondimento – ha dichiarato, aggiungendo – Forse l'ha chiesto il Vaticano".

L'avvocata Laura Sgro, che assiste il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, ha spiegato a Fanpage.it: "Siamo molto dispiaciuti di questa battuta di arresto. Speriamo si tratti di questioni meramente procedurali".

Il commento della famiglia Orlandi sul rinvio del governo

"Sulla possibilità di una richiesta del Vaticano preferiamo non commentare – ha poi continuato l'avvocata Sgro a Fanpage.it – Non vogliamo e non possiamo crederlo: siamo in un Paese laico ed indipendente, si tratterebbe di un fatto gravissimo".

Il provvedimento è stato calendarizzato per l'aula a marzo: "Ma marzo è domani, è questo il dramma: speriamo che questa decisione non faccia saltare il programma e che possano agire il più celermente possibile. Lo stop è dovuto ad approfondimenti da parte del governo, ma questa è la quarta o quinta commissione di inchiesta richiesta da quando assisto la famiglia Orlandi".

Anche stavolta, hanno appreso della vicenda dalla stampa: "Vorremmo capire, vorremmo sapere. Con Pietro Orlandi, che è la memoria storica del caso, ci mettiamo a disposizione anche del governo se serve". Ha poi concluso: "Questa famiglia deve avere delle risposte: quaranta anni di attesa direi che sono già abbastanza".

Le reazioni sul commento di Moressut

Altri hanno fatto eco in breve tempo anche la capogruppo Pd Simona Bonafede: "Ho chiesto al presidente della Commissione cosa debba essere approfondito, ma non me lo ha saputo dire".

E dall'Alleanza Verdi Sinistra è arrivato il commento di Filippo Zaratti: "È a dir poco inconsueto che il governo freni l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta. Possiamo accettare un rinvio di qualche giorno, ma non di più. Il provvedimento è stato calendarizzato per l'Aula a Marzo con una decisione presa in Capigruppo all'unanimità".

L'indagine del Vaticano

Nel frattempo l'indagine del Vaticano sembra proseguire. Dall'apertura del dossier, voluta dal promotore della giustizia Vaticana Alessandro Diddi e comunicata nel gennaio scorso dopo numerose istanze da parte della famiglia Orlandi, sono stati contattati alcuni testimoni dell'epoca ancora in vita che potrebbero avere notizie sul caso.

Nessun contatto, invece, fra il Vaticano e la famiglia di Emanuela Orlandi: "Nessun segnale, solo due righe di email in cui ci dicono che saremo contattati al termine delle indagini – ha dichiarato a Fanpage.it l'avvocata Laura Sgro – Speravamo di essere contattati prima e invece ancora niente".

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