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De Priamo (Fratelli d’Italia): “Continuità Raggi – Gualtieri. Il governo lavorerà per il bene di Roma”

Andrea De Priamo è appena stato eletto in Senato, lasciando il Campidoglio dove era capo gruppo di Fratelli d’Italia. Il suo bilancio del primo anno dell’amministrazione Gualtieri: “È in difficoltà, fatica a realizzare qualcosa di concreto per i cittadini”.
A cura di Enrico Tata
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"Purtroppo le prime sensazioni di una partenza lenta di questa amministrazione, adesso sono sono diventate una concreta realtà. La giunta Gualtieri è in difficoltà, su alcuni aspetti sta faticando anche di più rispetto ai primi mesi e stenta in generale a realizzare cose in concreto". Così ai microfoni di Fanpage.it Andrea De Priamo, ex consigliere capitolino eletto al Senato nelle liste di Fratelli d'Italia. "Pur rimanendo il mio giudizio critico nei confronti del sindaco, come parlamentare eletto a Roma se potrò dare una mano alla città, lo farò sempre", aggiunge.

Un anno dall'elezione a sindaco di Roberto Gualtieri. Su quali aspetti l'amministrazione deve fare di più?

Dopo un anno credo sarebbe auspicabile avere una città più pulita e invece così non è, nonostante le promesse. Sarebbe sicuramente auspicabile avere una operatività maggiore rispetto ai progetti del Pnrr e sul Giubileo e siamo in ritardo anche su questo. In generale questa amministrazione fa fatica e sta facendo peggio anche rispetto all'inizio. Un altro esempio è relativo agli interventi, promessi e non realizzati, della riqualificazione delle periferie e della rigenerazione urbana.

 La città di Roma ha di fronte appuntamenti decisivi: Expo 2030, forse, sicuramente Giubileo del 2025. Temi su cui Governo e Parlamento dovranno accompagnare la Capitale…

Il Governo sosterrà certamente la Capitale. Ci mancherebbe altro che per una distonia politica tra governo locale e governo nazionale non vengano portati avanti provvedimenti nell'interesse della città. Ovviamente ci sarà bisogno di una grande attenzione al dialogo istituzionale, ma noi faremo di tutto per portare a Roma quegli eventi, nel caso dell'Expo, e per realizzare la riforma dei poteri della Capitale avviata nella scorsa legislatura.

Insomma, Virginia Raggi si è comportata meglio di Roberto Gualtieri?

C'è una continuità in negativo con Raggi su molte politiche. Come esempio cito l'impostazione direi punitiva sul trasporto pubblico: invece di puntare su una cura ricostituente e su un potenziamento del servizio, si punta a politiche punitive come la ‘congestion charge' e l'aumento delle strisce blu, sia come numero di posti che come prezzi. Anche sulle politiche abitative vengono portati avanti progetti in continuità con la sindaca Raggi, come l'assegnazione diretta delle case agli occupanti di via del Porto Fluviale. Una delibera che sta arrivando ora in aula, ma che nasce con la giunta dei 5 Stelle. Complessivamente l'unica cosa che c'è di meglio è una maggiore attenzione al dialogo istituzionale. Adesso però è arrivato il momento dei risultati, dei primi fatti.

Alle politiche Fratelli d'Italia ha raggiunto picchi del 33 per cento in alcuni collegi della Capitale. Come valuta questo risultato?

Per noi ovviamente è stato un risultato straordinario, anche al di sopra delle aspettative. Per esempio abbiamo vinto in collegi che sembravano proibitivi, come quello al Senato di Roma centro (dove Mennuni ha battuto Bonino e Calenda ndr.). Abbiamo perso soltanto in due collegi a Roma, in un terreno politico che è considerato tra quelli di prevalente forza del centrosinistra a livello nazionale. Questo non ci stupisce perché pensiamo che Roma abbia recepito il messaggio di Giorgia Meloni, ma anche che abbia apprezzato il radicamento di Fratelli d'Italia sul territorio.

Alle Regionali spetterà a Fratelli d'Italia indicare il candidato presidente? Alle Comunali di Roma il centrodestra, con Michetti, aveva individuato un candidato che si è rivelato sbagliato…

Se ne parlerà dopo la formazione del governo. A Roma un candidato civico poteva contrastare l'evidente possibilità (che si è poi concretizzata) che gli elettorati del centrosinistra, Pd, 5 Stelle e Calenda, si saldassero al ballottaggio. In questo caso il turno è unico, quindi una proposta politica più identificabile credo che possa essere vincente. Sicuramente il nostro obiettivo è vincere in Regione e crediamo che questo obiettivo sia alla portata.

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