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Covid 19

Contagiato dopo il ricovero all’Aurelia Hospital, la figlia: “Mi hanno detto il Covid è nell’aria”

“Se un tuo caro entra in ospedale non sai cosa gli succede, almeno questo è ciò che ho passato io. Mio padre, che ha contratto il Covid dopo il ricovero, non ha avuto un’assistenza adeguata e non mi è stata garantita una corretta comunicazione sul suo stato”. La denuncia di una cittadina a Fanpage.it.
A cura di Alessia Rabbai
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"Mio padre ha contratto il coronavirus dopo il ricovero all'Aurelia Hospital e sono quaranta giorni che non lo vedo". Carla, nome di fantasia, racconta a Fanpage.it l'esperienza vissuta con il genitore trasferito in ospedale, denunciando una mancata comunicazione delle sue condizioni di salute. "Se un tuo caro, soprattutto non auto sufficiente, entra in ospedale non sai cosa gli succede, almeno questo è ciò che ho passato io. Mio padre non ha avuto un'assistenza adeguata e non mi è stata garantita una corretta comunicazione sul suo stato".

"Non vedo mio padre da quaranta giorni"

Il ricovero risale allo scorso dicembre, quando il paziente anziano, con patologie pregresse, cade e, soccorso dal personale sanitario, viene trasportato in ambulanza all'Aurelia Hospital, i cui posti letto dedicati a pazienti Covid, come da ordinanza regionale, sono ancora in via d'approvazione. Una volta arrivato al pronto soccorso, è sottoposto a due tamponi, risultati entrambi negativi, prima di essere trasferito in reparto. "Dopo il ricovero le sue condizioni di salute sono aggravate, dall'ospedale mi hanno comunicato di averlo sottoposto a terapia, ma non facendolo mai muovere è rimasto sempre fermo al letto – spiega Carla – poi c'è stato un ulteriore peggioramento, che ha reso necessario il trasferimento in Rianimazione". Il tampone fatto per il ritorno al reparto risulta ancora negativo.

"Mi hanno detto il Covid è nell'aria"

Il paziente ha registrato un lento miglioramento e la rimozione dell'ossigeno, ma a Carla viene comunicato che il padre ha contratto il Covid. "Mi hanno chiamata dall'ospedale, dicendomi che mio padre è risultato positivo, senza tuttavia avere sintomi, chiedendo come potesse essere possibile, il medico mi ha risposto: ‘Signora, il virus è nell'aria, spiegandomi c'erano stati altri casi per i quali, come mio padre, è stato disposto il trasferimento" E spiega: "In ospedale non c'era alcuna comunicazione sulla contaminazione del reparto". Il paziente ieri viene poi trasferito in una clinica, dove i medici informano la donna che il padre ha contratto una polmonite (non da Covid) per il suo stato infiammatorio e che ha per questo di nuovo l'ossigeno. "Nessuno me l'aveva detto". Ora Carla attende la fine di questo calvario e di poter finalmente riabbracciare suo padre, ma al tempo stesso, di avere chiarimenti da parte della struttura.

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