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Incidenti a Ciao Darwin, Genodrome sotto accusa

Concorrente Ciao Darwin paralizzato dopo incidente sui rulli: “Facevo mille cose, è tutto finito”

Gabriele Marchetti, paralizzato dopo un incidente avvenuto sul Genodrome nel 2019, ha raccontato la sua vita in un’intervista a Il Corriere della Sera.
A cura di Natascia Grbic
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Le mie giornate sono "noiose e molto lunghe poiché non posso fare niente, nessuna attività. Sono completamente privo di autonomia e dipendo totalmente da mia moglie Sabrina e mio figlio Simone per lo svolgimento di ogni atto quotidiano". A parlare, in un'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, è Gabriele Marchetti, l'uomo che il 17 aprile 2019 è rimasto coinvolto in un gravissimo incidente sul Genodrome durante la registrazione della trasmissione ‘Ciao Darwin‘. Marchetti da allora è tetraplegico: non può più muoversi, è totalmente immobile. "Prima di quel giorno ero un uomo che faceva mille cose. Adesso per me è finito tutto".

Secondo quanto dichiarato da Gabriele Marchetti al quotidiano, nessuno di ‘Ciao Darwin' si sarebbe fatto vivo con lui durante questi anni. "Paolo Bonolis non mi ha mai cercato per sapere come sto. Neanche persone a lui vicine mi hanno mai contattato – continua Marchetti – Soltanto qualcuno della produzione all’inizio si è fatto sentire per telefono e per mail con la mia famiglia per conoscere la mia condizione fisica. Si sono messi a disposizione per ogni eventuale nostra necessità. Poi però non ci sono stati altri contatti".

Sull'incidente avvenuto nel 2019 a ‘Ciao Darwin' adesso c'è un processo in corso. Quattro dirigenti sono accusati di lesioni gravissime, in quanto avrebbero reso più scivolosi i rulli del Genodrome per rendere la prova ancora più difficile. Secondo l'accusa, i quattro avrebbero agito con "imprudenza, imperizia e negligenza", non avrebbero rispettato le norme di sicurezza e avvisato il concorrente dei rischi del gioco. La vasca sotto i rulli, inoltre, era troppo piccola e inidonea a garantire una caduta senza conseguenze. Era profonda poco più di un metro, conteneva poca acqua e aveva il fondo rigido. "Ero finito in acqua a testa in giù, con le gambe rannicchiate e le braccia raccolte – conclude Marchetti – Pensavo che sarei affogato perché non riuscivo a muovere nulla. Poi ho sentito i soccorritori che sono intervenuti immediatamente".

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