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Come risolvere il problema dei cinghiali a Roma salvandoli e garantendo la sicurezza dei cittadini

La campagna elettorale a Roma si accende anche sui cinghiali, l’aumento della loro presenza in città è oggettivo, ma l’uccisione non è la soluzione. Bisogna smetterla di gridare agli abbattimenti e garantire la sicurezza dei cittadini tutelando gli esemplari con misure di contenimento non cruente.
A cura di Alessia Rabbai
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La presenza dei cinghiali a Roma è un argomento che solleva l'interesse dei cittadini, strumentalizzato dalla politica e usato in campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative che si terranno il 3 e 4 ottobre 2021. Il tema esiste e serve affrontarlo, con l'obiettivo di garantire la sicurezza dei cittadini per potenziali incidenti stradali, ma al tempo stesso di salvare gli animali dalle uccisioni. Per farlo bisogna smetterla di gridare agli abbattimenti, perché non sono la soluzione e ragionare invece nella direzione di preservare gli esemplari, ricollocandoli all'interno delle riserve e nelle zone boschive. La Lac, data l'esposizione mediatica, stima per quest'anno dall'apertura della stagione venatoria iniziata nel Lazio lo scorso 19 settembre, un aumento considerevole degli esemplari di cinghiale uccisi, animali che già solitamente riscuotono grande interesse da parte dei cacciatori. Un ruolo di primo piano nella tutela della fauna selvatica lo riveste la Regione Lazio, che dovrebbe intervenire con una solida programmazione, investendo risorse anche in termini finanziari, facendo informazione nelle scuole e tra i cittadini, ma in questo senso non c'è ancora una svolta che miri veramente alla loro salvaguardia dagli interessi dei cacciatori.

La caccia non risolve il problema dei cinghiali ed è pericolosa

Gli abbattimenti dei cinghiali non servono ad eliminare la presenza degli ungulati per le strade di Roma. Come ribadisce anche la Lac, Lega Anti Caccia, con le parole del suo fondatore ed ex professore universitario di Zoologia Carlo Consiglio "le femmine di cinghiale quando si sentono minacciate, per un meccanismo di autoprotezione della specie tendono ad andare in calore prima del tempo e a produrre molte più cucciolate, con il risultato di un aumento degli esemplari". Ciò favorisce di fatto i cacciatori e i loro profitti, senza rappresentare alcun giovamento per i romani. La caccia al cinghiale risulta particolarmente pericolosa per chi la fa e per i cittadini essendo una pratica invasiva svolta con armi ad alto potenziale, in grado di creare problemi di ordine pubblico. "Le battute sono azioni cruente e non regolamentate – spiega Roberto Vecchio, presidente Lac Lazio – sono centinaia ogni anno le persone (non cacciatori) ferite per incidenti durante l'attività venatoria".

Cosa fare per la presenza dei cinghiali a Roma

Se l'abbattimento non è la soluzione alla presenza dei cinghiali per le strade di Roma esistono però delle misure alternative. Prima tra tutte la cattura non cruenta, che avviene tramite un percorso ad imbuto, nel quale viene spinto l'animale in maniera naturale, per poi liberarlo nelle zone protette. Un'altra pratica prevede il controllo delle nascite tramite la telecontraccezione, con un siero che viene sparato all'animale, che crea sterilità per un periodo temporale che va dai 4 ai 6 anni. Inoltre la caccia dovrebbe essere vietata in prossimità delle aree a ridosso dei centri urbani. Un deterrente potrebbe rivelarsi la recinzione elettrica di alcune zone dalle quali provengono. I cinghiali sono attirati dal cibo e qui torna la questione rifiuti urbani e scarti di macellazione abbandonati fuori dalle aziende alimentari. Sempre in tema sicurezza, vietato dargli da mangiare: non entrare in contatto con gli animali selvatici è importante, non perché per natura siano aggressivi, ma proprio per evitare che si avvicinino alle abitazioni.

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