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Come cambia l’attività dei medici di base nel Lazio: dalle visite in studio ai nuovi servizi

Come cambia il lavoro del medico di famiglia nel Lazio con il contratto nazionale e il Pnrr: dalle visite in studio ai nuovi servizi per i pazienti.
A cura di Rosario Federico
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Immagine di repertorio LaPresse
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Una nuova organizzazione per i medici di medicina generale del Lazio. Gli studi saranno aperti per sei ore e si formeranno gruppi di dottori ogni 30mila abitanti. Inoltre, gli studi medici dovranno essere raggiunti con comodità da persone anziane o con difficoltà. L'obiettivo è l'attivazione e la messa a regime delle case della Salute e la gestione delle risorse, come stabilito dagli obiettivi del Pnrr e l'entrata in vigore del contratto nazionale nei primi giorni di aprile.

Medici di base: cosa cambia nel Lazio

A spiegare il nuovo piano gestionale, in un'intervista al Corriere della Sera, è Pierluigi Bartoletti, il vicesegretario nazionale della Federazione italiana di medicina generale, Fimmg.

Come stabilito dal contratto, è previsto un cambio di spazio e tempo: gli studi devono essere raggiungibili più facilmente da chiunque, compresi anziani o persone in difficoltà e le ore aumentano, da tre a sei. "Destinata a scomparire la vecchia guardia medica, per aumentare e migliorare il servizio dei pazienti – ha spiegato Bartoletti – E i gruppi di medici ogni 30mila abitanti hanno lo scopo di garantire il lavoro d'équipe".

Per evitare di sovraffollare i pronto soccorso, è attesa una nuova strumentistica adatta per una diagnosi ambulatoriale per i medici di famiglia che permetta loro di effettuare analisi e test rapidi o di misurare la pressione sanguigna: "Covid, Dengue o streptococco, ma anche per l'emocromo e il diabete, a vantaggio anche dei malati cronici".

Nella regione Lazio mancano i medici di famiglia

La crisi dei medici di base nel Lazio prosegue da mesi nel Lazio: molti pazienti rischiano di rimanere senza un dottore di riferimento. A Roma e provincia ne mancano 500, 1200 in tutta la regione. E la situazione è destinata a peggiorare visto che il prossimo anno molti, almeno il 35%, andranno in pensione. 

Secondo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto in audizione davanti alla commissione Affari Sociali della Camera, è il momento di rivedere le "regole di ingaggio" per i medici di base per "riassestare la medicina territoriale e rilanciare il suo rapporto con il sistema ospedaliero".

In settimana c'è stato anche un incontro tra il Presidente della regione Lazio Francesco Rocca e i rappresentanti della categoria per sistemare i dettagli del nuovo piano per i medici del Lazio.

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