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News sul caso Hasib Omerovic a Primavalle

Caso Hasib Omerovic, torna libero il poliziotto accusato di aver torturato il ragazzo

Andrea Pellegrini è tornato libero dopo sei mesi di domiciliari. Il poliziotto è accusato di aver torturato il 36enne Hasib Omerovic a Primavalle lo scorso luglio.
A cura di Natascia Grbic
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La porta danneggiata nella casa di Primavalle
La porta danneggiata nella casa di Primavalle
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Torna libero Andrea Pellegrini, il poliziotto accusato di aver torturato Hasib Omerovic, il 33enne poi caduto dal balcone della sua camera nella casa popolare di Primavalle. Come riportato da la Repubblica, sono scaduti i termini per la custodia cautelare, e l'agente non è più sottoposto agli arresti domiciliari, anche se rimane sospeso dal servizio.

I fatti risalgono allo scorso 25 luglio, in un'abitazione del quartiere Primavalle a Roma. Un gruppo di poliziotti del locale commissariato è entrato nella casa popolare dove in quel momento si trovavano Hasib e la sorella, ma senza un mandato di perquisizione: non c'era nessun motivo perché dovessero andare nell'abitazione degli Omerovic. La sorella di Hasib, una ragazza invalida al 100%, ha riferito poi di quello che è successo dopo. Il fratello, sordomuto, è stato picchiato, le porte di casa scardinate. Schizzi di sangue sono stati trovati nella camera di Hasib che poi cadrà dal balcone, facendo un volo di diversi metri.

Per settimane, la vicenda è passata sotto silenzio. Fino a che a settembre la vicenda è arrivata in Parlamento, con una conferenza organizzata alla Camera dei Deputati alla presenza della mamma del ragazzo, del deputato Riccardo Magi, e di Carlo Stasolla, portavoce di Associazione 21 luglio.

Secondo l'accusa, Pellegrini sarebbe entrato "all'interno dell'abitazione, e immediatamente e senza alcun apparente motivo avrebbe colpito Omerovic con due schiaffi, accusandolo di aver scattato foto a una ragazzina (circostanza di cui non esiste alcun riscontro) e minacciandolo con un coltello. Poi avrebbe sfondato la porta della camera da letto, legando i polsi del ragazzo con un filo della corrente e continuando a picchiarlo. Quella che è stata giudicata come una spedizione punitiva, è culminata con la caduta del ragazzo dal balcone di casa sua.

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