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Blitz delle femministe di ‘Bruciamo tutto’ al Campidoglio: urla e lancio di mimose rosse sul palco

Il gruppo femminista ‘Bruciamo tutto’ ha effettuato un blitz al Campidoglio questa mattina, dove è in programma un incontro dal titolo ‘Sostenibilità sostantivo femminile’.
A cura di Natascia Grbic
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Un urlo, mimose tinte di rosso lanciate sul palco e uno striscione: "Bruciamo tutto, fuoco trasformativo". Blitz del gruppo femminista ‘Bruciamo tutto' questa mattina nella sala della Protomoteca al Campidoglio di Roma, dove era in corso un evento dal titolo "Sostenibilità sostantivo femminile". "Questo urlo è la reazione a questi discorsi – hanno dichiarato le attiviste, salendo sul palco con lo striscione – da Giulia Cecchettin avevamo detto ‘mai più' e ci sono stati diciotto femminicidi, in silenzio e nascoste. L'otto marzo ci regalano mimose, e noi invece diamo mimose rosse come il sangue delle donne che sono state uccise".

"È assurdo parlare di otto marzo e dire che sostenibilità è un sostantivo femminile – dice un'altra attivista salendo sul palco -. Ogni 8 marzo siamo qui a fare questi eventi che sono totalmente ipocriti". Le attiviste hanno poi elencato tutti i nomi delle donne uccise dall'inizio dell'anno.

All'incontro era presente anche il sindaco Roberto Gualtieri: le giovani, una volta terminate l'azione e aver chiesto "reddito di libertà, più informazione e sensibilità", sono rimaste sedute per terra, mentre l'incontro, a cui è presente anche l'assessora alle Pari Opportunità Monica Lucarelli, è ripreso.

Oggi, 8 marzo, è giornata di sciopero transfemminista globale. Migliaia di persone hanno preso parte al corteo che partirà da Circo Massimo e arriverà a Trastevere, con le lavoratrici che hanno incrociato le braccia per astenersi dal lavoro per 24 ore.

"Scioperare l’8 marzo significa trasformare la potenza del 25 novembre in blocco della produzione e della riproduzione, attraversando i luoghi dove la violenza patriarcale si esercita ogni giorno – hanno dichiarato le attiviste di Non Una di Meno – nelle case e sui posti di lavoro, nelle scuole e nelle università, nei supermercati e nei luoghi di consumo, nelle strade e nelle piazze, in ogni ambito della società. Perché se ci fermiamo noi si ferma il mondo".

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