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Bambino morto alle Terme di Cretone, lo zio: “La sorellina si è accorta che era scomparso, piangeva”

La testimonianza dello zio del bambino di 8 anni morto alle Terme di Cretone: “Eravamo a bordo piscina, è arrivata Mia, la sorellina più piccola, gridava di non trovare più il fratello, ho provato a salvarlo…”.
A cura di Enrico Tata
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"Eravamo a bordo piscina, è arrivata Mia, la sorellina più piccola, gridava di non trovare più il fratello, ho provato a salvarlo…", ha raccontato al Corriere della Sera lo zio del bimbo di 8 anni morto alle Terme di Cretone. Probabilmente si trovava ancora all'interno della piscina dopo l'annuncio fatto agli altoparlanti, alle ore 18, in cui si chiedeva ai clienti di abbandonare le vasche perché sarebbero cominciate le operazioni di svuotamento. Il meccanismo è partito e il piccolo è stato risucchiato in un bocchettone largo circa 35 centimetri, che non aveva alcuna grata di protezione. Non così grande per fare rimanere intrappolato un adulto, forse, ma sicuramente largo abbastanza per le gambe di un bambino. La vittima aveva un ginocchio incastrato all'interno. Dall'alto nessuno vedeva niente perché l'acqua era torbida. Alle 18.10 il padre ha chiesto di poter fare un annuncio all'altoparlante in russo per tentare di trovare il figlio. Poi qualcuno si è accorto che era rimasto intrappolato all'interno della vasca.

"Doveva essere un posto sicuro e invece, se ci fosse stata una grata non sarebbe successo. Mio cognato ha provato a tirarlo fuori prendendolo per le braccia. Le sue gambe erano entrate nel tubo, ma la pressione dell’acqua era troppo forte", ha spiegato lo zio al Messaggero.

Uno dei cinque soccorritori, che hanno tentato in tutti i modi di salvare il bambino prima dell'arrivo dei sommozzatori dei vigili del fuoco, ha raccontato ieri ai microfoni di Fanpage.it:

Ci siamo fatti dare delle maschere e siamo scesi sott'acqua. C'era il bimbo incastrato nel tubo dello scarico, largo circa 30 centimetri. Cercavo di far forza con i piedi e con la testa per cercare di tirarlo fuori, riuscivamo a farlo avanzare di venti, trenta centimetri, ma ovviamente dopo pochi secondi dovevamo salire su per prendere aria e quando lo facevamo, il piccolo veniva risucchiato ancora di più.

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