Assalto alla Cgil, confermate in appello le condanne per sei imputati: fino a 6 anni di carcere

La corte d'Appello di Roma ha confermato le sei condanne emesse in primo grado nel processo bis sull'assalto alla sede nazionale della Cgil avvenuto il 9 ottobre 2021 durante una manifestazione contro il Green Pass. Sei anni di reclusione è la pena stabilita per gli imputati Fabio Corradetti, Massimiliano Ursino e Massimiliano Petri, quattro anni e mezzo, invece, per Francesco Bellavista, Roberto Borra e Federico Trocino.
Processo bis dopo rinvio degli atti
I giudici della seconda sezione penale dell'appello di Roma, dopo il rinvio degli atti disposto dalla Cassazione il 24 aprile 2024, hanno accolto le richieste della procura e confermato le condanne. Fabio Corradetti è il figlio della compagna di Giuliano Castellino, ex vertice dell'organizzazione neofascista Forza Nuova a Roma. Era uno dei leader dei manifestanti che il 9 ottobre 2021 hanno assaltato la sede sindacale e si sono scontrati con le forze dell'ordine nei pressi di Palazzo Chigi.
Assalto Cgil: leader di Forza Nuova a processo a novembre
Anche Castellino è sotto processo insieme al fondatore di Forza Nuova Roberto Fiore, Luigi Aronica, ex membro dei Nuclei Armati Rivoluzionari, e altri. Sono accusati di devastazione aggravata in concorso, resistenza a pubblico ufficiale pluriaggravata e istigazione a delinquere e la loro udienza d'appello è fissata per novembre. In primo grado Castellino è stato condannato a otto anni e sette mesi di reclusione, mentre Fiore e Aronica a otto anni e sei mesi.
Ai leader non è contestato solo il comportamento in occasione della manifestazione, ma anche quello nei giorni immediatamente successivi. In un comunicato pubblicato sul sito di Forza Nuova subito dopo l'accaduto, e intitolato "Altro che Forza Nuova. Il popolo ha alzato il livello dello scontro e non si fermerà", secondo l'accusa, si volevano cercare consensi per l'attacco alla sede della Cgil e c'era il rischio che si replicassero altri atti di violenza.