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Arrestato a Roma Guglielmo Sinibaldi: l’ex boss della banda della Magliana era latitante da 10 anni

Gugliemo Sinibaldi è stato arrestato a Roma dopo 10 anni di latitanza. L’ex boss della banda della Magliana deve scontare una pena di 2 anni e 4 mesi per evasione fiscale.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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È stato arrestato dopo 10 anni di latitanza Guglielmo Sinibaldi, ex boss della banda della Magliana che si era rifugiato in un appartamento dell'omonimo quartiere romano per sottrarsi a un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Chieti nel 2021 per presunta evasione fiscale. Il 66enne è stato riconosciuto dalla guardia di finanza durante una perquisizione domiciliare e trasportato al carcere di Rebibbia per scontare una pena di 2 anni e 4 mesi.

L'arresto di Guglielmo Sinibaldi nel quartiere Magliana di Roma

L'ultima traccia visibile di Sinibaldi risale al 2014, quando è stato fermato in Veneto dai carabinieri per una truffa. Dopodiché la Procura di Chieti ha emesso un ordine di carcerazione a suo carico per una presunta evasione fiscale su una società di Valmontone. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, era lui che gestiva la società edile anche se il suo nome non figurava ufficialmente come amministratore.

Su delega della Procura di Velletri, le Fiamme Gialle del comando di Colleferro dovevano effettuare una verifica presso la sua abitazione. L'indirizzo di residenza di Sinibaldi era ad Avezzano, in Abruzzo, ma non è mai stato trovato. Le ricerche hanno portato gli investigatori proprio nel quartiere Magliana di Roma, in un'abitazione di proprietà di un conoscente della compagna di Sinibaldi. Una volta rintracciato e riconosciuto, è stato portato in carcere a Rebibbia.

Chi è Guglielmo Sinibaldi e il suo ruolo nell'operazione ‘Colosseo'

Sinibaldi è stato uno dei protagonisti dell'operazione ‘Colosseo', quella che nel 1993 contribuì a smantellare la cosiddetta ‘banda della Magliana'. Considerato uno degli uomini più importanti del gruppo, e vicino a Maurizio Abbatino, l'ex membro fu uno dei pentiti più importanti per le indagini delle autorità.

Inoltre, il suo nome è legato alla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Secondo i magistrati, infatti, si occupò di controllare chi metteva la bomba e di favorire la fuga del Nar Gilberto Cavallini. I documenti di Sinibaldi erano scaduti nel 2014, proprio quando è stato fermato in Veneto per una truffa ai danni di un commerciante. Dopo quel giorno, di lui non si è più avuta notizia fino all'arresto 10 anni più tardi.

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