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Aprono gli sportelli LGBT+ a Roma, Grassadonia: “Vogliamo arrivare ovunque contro le discriminazioni”

Si tratta di un’iniziativa del Campidoglio che permette ad ogni municipio di aprire il proprio presidio e di gestirlo in completa autonomia.
A cura di Beatrice Tominic
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Sportelli d'ascolto LGBT+ in ogni municipio per i prossimi due anni: questa l'iniziativa lanciata dal Campidoglio e dal suo ufficio diritti LGBT+. "La sfida è arrivare ovunque – ha spiegato a Fanpage.it Marilena Grassadonia, coordinatrice dell'ufficio LGBT+ capitolino – Vogliamo riconfermare la città dei 15 minuti anche attraverso i diritti LGBT+: per noi rappresenta una connessione indispensabile per far sentire la vicinanza delle istituzione a cittadini e cittadine. Sappiamo che chi vive nei quartieri centrali è avvantaggiato, ma vogliamo garantire i servizi anche a tutti e a tutte le altre persone".

Uno strumento utile, in molti casi necessario, per gli e le abitanti della capitale. "Non solo per quelle che si spendono come attiviste sul territorio – precisa – In particolar modo speriamo possa essere utile a quelle più giovani, che magari stanno affrontando un percorso legato alla propria identità di genere: vogliamo offrire un'alternativa che non si trovi in centro o nelle sedi delle associazioni".

Come funzionano gli sportelli di Municipio

Molti sportelli sono attivi già da qualche mese, primo fra tutti quello del X municipio, ad Ostia. L'apertura degli altri è prevista nelle prossime settimane. Si tratta di centri di prima accoglienza per la comunità allestiti nei Punti Unici di Accesso (PUA). "Rappresentano un presidio fisico diffuso sul territorio contro le discriminazioni. Le attività sono organizzate in modalità e orari che possono variare da Municipio a Municipio – continua a spiegare Grassadonia a Fanpage.it – Si tratta di un'iniziativa capitolina: gli sportelli sono finanziati da fondi centrali dell'amministrazione romana, stanziati per il Dipartimento delle Pari Opportunità, ma hanno piena autonomia".

I servizi offerti dagli sportelli LGBT+

I servizi offerti da ogni presidio possono variare: "Cambiano in base alle forze e alle competenze dei singoli territori, ma non è escluso che i vari sportelli possano dialogare fra loro all'occorrenza – sottolinea – Sono per prima cosa sportelli d'ascolto, collettori di richieste e di denunce di discriminazioni. Non tutti offrono consulenza legale o psicologica o, ancora, un supporto a livello scolastico. Ma dopo un primo incontro possono indirizzare la persona verso i servizi specifici di cui ha bisogno, appoggiandosi se necessario alla fitta rete di associazioni già attive". Garantito il servizio per almeno sei ore a settimana: ma anche in questo caso viene lasciata libertà al singolo presidio.

L'impegno della capitale per la comunità LGBT+

Gli sportelli rinnovano un impegno duraturo da parte del Campidoglio e la sua vicinanza alla comunità LGBT+: dall'istituzione di un ufficio ad hoc, alla trascrizione dei certificati di nascita di bimbi e bimbe nate da due mamme da parte del sindaco Roberto Gualtieri. "Sicuramente l'istituzioni di questi sportelli rappresenta un vantaggio per tutti – continua Grassadonia – Con questo servizio si rinnova la fiducia con la comunità LGBT+, la vicinanza alle istituzioni: la città diventa sempre più dinamica e condivisa. Presto per avvantaggiare le operazioni saranno mappati tutti i vari servizi. In questi due anni abbiamo visto un cambio di passo totale nei confronti della comunità. Ma non è ancora finita".

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