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Anziana perseguita i condomini con bastonate sulla porta e minacce: stalker 70enne a processo

La donna è finita a processo per aver perseguitato una ragazza di trent’anni che si era trasferita nel palazzo dove abitava. La giovane, costretta a vivere nel terrore, non poteva invitare nessuno a casa, era isolata e costretta a stare senza internet e linea telefonica. L’anziana la insultava e minacciava ogni giorno.
A cura di Natascia Grbic
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"Tu da qui te ne devi andare". Questa la frase con cui una donna di settant'anni ha accolto la nuova inquilina del palazzo, una giovane 30enne che dal 2015 al 2017 è stata perseguitata dall'anziana, che le ha reso la vita impossibile. La ragazza non poteva invitare nessuno nel suo appartamento al Pigneto, in via Braccio da Montone, doveva barricare sempre tutto perché la 70enne provava a distruggerle porte e finestre, e non aveva potuto allacciare né internet né la linea telefonica, perché non riusciva a far entrare l'antennista nel palazzo. Adesso la vicina 70enne che l'ha fatta vivere nell'incubo per due anni, secondo quanto riportato da Il Messaggero, è finita a processo per stalking.

Non c'era nessuna ragione all'odio che la 70enne provava per la nuova vicina. Quando la ragazza è arrivata nel palazzo tutti l'hanno accolta con affetto e gentilezza, tranne la donna, che ha cominciato subito a insultarla. Di giorno e di notte le batteva su porte e finestre con il bastone, la insultava. Una volta addirittura avrebbe dato fuoco a un cumulo di rifiuti davanti alla sua porta, sempre con lo scopo di farla andare via. "Cretina, maledetta, tu qui non ci puoi stare", "Ti mando via con le cattive", "Ti faccio vedere io", sono solo alcune delle frasi che la 70enne avrebbe rivolto alla ragazza, nel tentativo di farla andare via.

La giovane l'ha denunciata, l'accusa per l'anziana è di stalking. Negli atti del processo, riportati sempre dal quotidiano romano, "l'imputata provocava alla vittima un perdurante stato d'ansia, ingenerando nella stessa un fondato timore per la propria incolumità e per quella delle persone vicine". La 30enne, quindi era arrivata a uscire di casa solo quando era sicura di non incontrare la vicina: una limitazione fortissima alla sua vita, che non si svolgeva più in maniera tranquilla.

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