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Accusato di aver violentato la figlia, condannato a otto anni di carcere: 43enne assolto in appello

L’uomo ha passato in carcere più di due anni, e in primo grado era stato condannato a otto anni di reclusione con il rito abbreviato. I giudici d’Appello lo hanno assolto.
A cura di Natascia Grbic
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(Immagine di repertorio Getty Images)
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Un uomo di 43 anni è stato assolto in appello dall'accusa di aver violentato la figlia per otto anni. Dopo aver passato 27 mesi in carcere, riporta Il Corriere della Sera, C. V. è stato assolto dai giudici di secondo grado dopo che in primo era stato condannato con l'abbreviato a otto anni di reclusione. Secondo quanto riportato nelle motivazioni della sentenza, per i giudici la ragazza avrebbe detto di essere stata abusata dal genitore per coprire una relazione con un ragazzo quando aveva quattordici anni.

La giovane, quando aveva quattordici anni, aveva conosciuto un ragazzo sul web. Lui l'aveva convinta a mandargli delle foto intime: ma quando la madre se ne è accorta, le ha proibito di frequentarlo e le ha intimato di non averci più nulla a che fare. Se avesse continuato a vederlo, l'avrebbe denunciato. La ragazza avrebbe allora detto "Piuttosto dovrei denunciare papà per aver abusato di me". Alla madre ha raccontato che il genitore abusava di lei da ben otto anni, ossia da quando era bambina. La donna inizialmente non le ha creduto. Ma poi, quando la ragazza ha continuato ad aggiungere dettagli, è andata a sporgere denuncia contro l'ex marito, che è finito a processo. L'uomo ha passato più di due anni in carcere, e in primo grado è stato condannato a otto anni di reclusione con il rito abbreviato. Ma i giudici di appello hanno ribaltato la sentenza, assolvendolo.

La Corte, spiega sempre il Corriere della Sera, ha assolto l'uomo basandosi su due circostanze: il fatto che prima di frequentare quel ragazzo non abbia mai denunciato gli abusi, e il fatto che nelle dichiarazioni cercava di minimizzare l'accaduto, "rivelando la consapevolezza di danneggiare irreparabilmente il padre". Da capire se la madre e la ragazza, oggi 17enne, decideranno di andare contro la decisione dei giudici d'appello e ricorrere in Cassazione, per dimostrare le molestie del genitore.

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